Un migliaio i casi di ictus che ogni anno si registrano in Molise, 850 di tipo ischemico (di cui 250 potenzialmente trattabili con trombolisi e 120 suscettibili di tromboectomia meccanica). Le stime, pur nel poco affabile linguaggio tecnico, rendono chiaro il fabbisogno ed evidente cosa la sanità molisana può (potrebbe) fare senza ricorrere ad altre regioni. Attivare davvero la rete di telestroke, per esempio, consentirebbe di curare 250 persone a Campobasso, Isernia o Termoli.
Avrebbe dovuto essere realtà – ci sono i robot necessari e le istruzioni Asrem che danno conto della formazione del personale ma il neurologo della stroke di Campobasso non opera in televisita – invece è un’azione programmatica contenuta nel nuovo piano operativo spedito in bozza dal commissario Donato Toma ai ministeri di Economia e Salute per la valutazione.
Restando all’ictus ischemico, per le prestazioni di secondo livello (quando la trombolisi non basta o non basta più), ci si rivolgerà alle regioni limitrofe attivando però i necessari accordi. Quindi, per la tromboectomia meccanica i molisani saranno trasferiti al Santo Spirito di Pescara (in elicottero da Isernia e Campobasso e su gomma da Termoli) o al Cardarelli di Napoli (in ambulanza da Isernia e Termoli, in elicottero da Campobasso). A più lungo termine, è prevista l’attivazione della radiologia interventistica al Cardarelli di contrata Tappino, invece, che eviterà questi viaggi della speranza.
Per l’ictus emorragico il Neuromed rientra nella rete dell’emergenza regionale. L’Irccs è una delle destinazioni insieme, anche qui, al Cardarelli di Napoli e al Santo Spirito di Pescara. Rispetto al piano dell’ex commissario Giustini, cambiano gli itinerari: Napoli e Pescara sostituiscono Foggia (Ospedali Riuniti) e Benevento (ex Rummo). La mancanza di una neurochirurgia pubblica, disattivata dall’allora presidente e commissario Frattura per via del decreto Balduzzi, rende obbligato appoggiarsi ad altre strutture. Fondamentale, però, è rafforzare l’elitrasporto. È prevista l’attivazione della pista del Cardarelli e il potenziamento del servizio di “trasporto su pala” assicurato dall’accordo con l’Abruzzo.
Non sono mancate le polemiche sulla riorganizzazione della rete ictus, come su quella per le emergenze cardiologiche. «Non saranno garantiti i Lea, non sarà creata una vera rete per l’emergenza, non sono previsti investimenti per rendere attrattivo il sistema all’esterno, ma in programma solo tagli che faranno aumentare la mobilità passiva e quindi la spesa», è la critica ad ampio raggio di Uil e Uil Fpl. «Neppure questa volta, saranno garantiti i diritti basilari di chi paga tasse tra le più alte d’Italia. Ai molisani va detto come si spendono i soldi, cosa funziona e cosa si vuol cambiare, quanto costa questa gestione (fallimentare) commissariale, quanto ci costa la mobilità passiva. Tutti sappiamo che i problemi vengono da lontano, che la sanità per troppo tempo è stato serbatoio di clientele elettorali e quindi è stata gestita solo come sistema economico e di prebende, senza interventi tesi all’efficienza».

r.i.

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