L’Asrem pubblicherà il nuovo avviso per le postazioni del 118 entro lunedì. L’autorizzazione che il dg Florenzano aveva chiesto alla struttura commissariale e questa a sua volta al tavolo tecnico è diventata ‘superabile’, o meglio l’hanno data Toma e Papa. Non un macigno insormontabile insomma, né un ostacolo in grado di mandare il servizio in default. Perché, vale la pena ricordarlo, si rischiava il blocco del trasporto di emergenza sanitaria a partire da domani.
L’incentivo alle assunzioni più qualche altro miglioramento del quadro economico – nella consapevolezza che il Codice del terzo settore per l’impiego dei volontari parla chiaro – sembrano aver convinto un buon numero delle associazioni che avevano minacciato lo stop. Nell’incontro che si è svolto a Palazzo Vitale – a cui hanno preso parte il commissario e il sub, il dg Asrem e il direttore amministrativo – i referenti delle onlus hanno posto sul tavolo anche la richiesta di un contributo per il pagamento delle multe elevate dall’Ispettorato del lavoro (per il quale chi effettua continuativamente turni non è un volontario ma un dipendente). Luce in fondo al tunnel, dunque. Oggi le associazioni si vedranno per decidere il da farsi, ma il blocco totale sembra scongiurato.
La presa di posizione dei sindaci
Sul cortocircuito fra Regione cliniche private interviene Ali Comuni molisani. Numerose, sostiene il presidente Luigi Valente, le segnalazioni di «malati che non trovano il modo di accedere alle cure dopo il recente provvedimento della struttura commissariale, sebbene disatteso dal Tar Molise che ne ha sospeso l’efficacia». Valente esprime preoccupazione per «il senso di confusione e di abbandono che provano i cittadini molisani per una gestione della sanità davvero tragica, specialmente negli ultimi tre anni, che è perfino peggiorata da quando è stato nominato commissario il presidente della giunta regionale. Una girandola di commissari e sub commissari, di varia matrice e volontà politica, che non ha portato alcun effetto migliorativo per le concrete esigenze dei cittadini e per la tutela del loro pieno diritto alla salute; anzi si è arrivati al punto che non si sarebbe assicurato ai molisani nemmeno le prestazioni sanitarie salvavita». Non sarà un Natale sereno, conclude il capo di Ali, «per migliaia di famiglie molisane che si trovano costrette a vivere una drammatica condizione di precarietà e di fondato timore per un proprio congiunto malato o che ha bisogno di cure sanitarie immediate, sapendo che difficilmente egli potrà essere curato nel migliore dei modi se non provando a farlo curare fuori dalla nostra regione».

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