Hanno fronteggiato insieme il Covid, infermieri e Oss, da precari. Le loro strade però ora si sono divise. Mentre i primi saranno richiamati in servizio dall’Asrem a tempo determinato o per sostituzioni in caso di lunghe malattie o gravidanze, per gli operatori socio sanitari non c’è stato nulla da fare. Nessuna proroga dei loro contratti scaduti il 31 dicembre.
«A noi è stato dato il benservito», dicono in una nota. Tornano sulla vicenda, spiegano, per «portare all’attenzione delle istituzioni l’esempio del vicino Abruzzo che pur avendo la stessa situazione del Molise, ovvero un concorso con relativa graduatoria, ha attinto da essa unicamente per i posti messi a bando, stabilizzando o rinnovando il personale precario Covid già in servizio Ci teniamo anche a sottolineare che alcuni di noi precari sono in graduatoria in altre Tegioni, in quanto risultati idonei ai concorsi da loro banditi, ma a differenza del Molise queste Regioni hanno scelto di non assumere facendo scorrere le rispettive graduatorie! La stessa cosa poteva essere fatta nella nostra Regione, dove ci sono tanti molisani in possesso dei requisiti per la stabilizzazione, nonché personale già formato sul campo. Invece no: si è preferito attingere e assumere dalla graduatoria del concorso lasciando a casa personale già formato, qualificato e con esperienza, composto per la maggior parte da figli di questa terra, da molisani che avevano tutto il diritto di essere stabilizzati, ma che invece sono stati rimpallati tra false promesse e speranze da parte della politica e dei sindacati», concludono il loro sfogo.

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