Ancora 15 giorni e poi il Gemelli Molise non potrà più prescrivere la radioterapia. Lo prevede un decreto del commissario Donato Toma, firmato anche dal sub Giacomo Papa, e pubblicato ieri sul sito istituzionale della Regione. Sarà il reparto di oncologia del Cardarelli il centro prescrittore. L’Asrem è chiamata, in queste due settimane che restano, a dare attuazione alle linee guida approvate da Toma e Papa ed elaborate con il supporto del direttore sanitario dell’azienda, Evelina Gollo, e con l’unità dell’ospedale regionale diretta dal dottore Gianfranco Giglio.
Nella decisione ha avuto un ruolo il “contenzioso” (anche se non risulta ancora formalizzato) con la struttura di Stefano Petracca sul budget per la radioterapia. Nelle premesse del decreto, infatti, si fa riferimento alla relazione del nucleo operativo di controllo dell’Asrem (ricevuta da via Genova il 24 novembre scorso) «dalla quale sono emerse delle irregolarità delle modalità prescrittive delle prestazioni di radioterapia». Quelle che per la Regione sono irregolarità valgono circa 2 milioni l’anno. È questa la differenza fra quanto fatturato dal Gemelli e il fabbisogno stimato, invece, dall’Agenas su richiesta di Toma.
L’obiettivo, si legge ancora nel provvedimento del commissario, è «potenziare per le prestazioni di radioterapia il monitoraggio della spesa pubblica, dell’appropriatezza delle prescrizioni e della verifica del budget» e per questo «si rende necessario, nelle more della definizione della rete oncologica, individuare un unico centro pubblico».
Come funzionerà, dunque? Il programma terapeutico, che poi sarà messo in pratica dall’unità del Gemelli guidata dal prof Francesco Deodato (l’unica in Molise a erogare la radioterapia), dovrà essere approvato dall’oncologia del Cardarelli, competente a stabilire la prima visita per i pazienti ricoverati «presso strutture pubbliche o private». La richiesta dovrà essere formulata dallo specialista che ha in cura il paziente (per esempio un oncologo del Gemelli stesso o di qualsiasi altro ospedale d’Italia) e validata dal suo direttore sanitario. Se durante il trattamento si ravvisa l’esigenza di ulteriori accertamenti clinici e radiologici che è possibile eseguire al Gemelli, per effettuarli sarà comunque necessario l’ok del Cardarelli.
Novità non di poco conto anche perché riguardano un numero elevato di pazienti: nel 2021 sono stati 644 i molisani residenti curati al Gemelli. r.i.

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