Quello convocato dal neo prefetto di Campobasso Michela Lattarulo ieri è stato il primo faccia a faccia fra il commissario Toma e il sub Papa con i vertici di Gemelli Molise da quando, qualche mese fa, è iniziato il braccio di ferro in particolare per la radioterapia. Dalle contestazioni del nucleo dei controllo Asrem sulla prescrizione del trattamento alla decisione di spostare l’intero iter al Cardarelli, dallo stop al pagamento delle prestazioni per chi non ha firmato i contratti al nuovo budget fissato per il 2023 che taglia, al Gemelli, proprio sulla radioterapia (in base a una stima dell’Agenas).
Sono state settimane difficili. Così come, dicono dal Gemelli dopo il confronto, la situazione rimane critica. Vecchi crediti, risalenti anche al 2019 (anno per cui la struttura guidata da Stefano Petracca ha firmato il contratto), il tetto di spesa invalicabile per i pazienti extraregionali (che l’ospedale invece è in grado di attrarre con le sue specialità) e ora anche la riduzione della quota per la radioterapia: 3 milioni complessivi (2,7 per i molisani) a fronte di un fatturato doppio realizzato dal Centro in questi anni. Questo quadro, ha ribadito Petracca al tavolo del Palazzo del Governo (dove era accompagnato fra gli altri dagli avvocati Verile e Di Pardo), mettono a rischio i posti di lavoro, la sopravvivenza del Gemelli.
Il governatore dal canto suo si è detto disponibile a valutare le osservazioni della struttura in merito alla stima delle prestazioni di radioterapia, quindi a confrontarsi anche con Agenas. Se Gemelli dimostrerà che quella stima non è in linea con il reale fabbisogno potrà essere rivisto. Quanto, però, all’extrabudget per gli extraregionali, vietato dai tavoli tecnici che affiancano la Regione nel piano di rientro, «quello che posso fare è proporre la questione, che va risolta, come tante volte ho detto, politicamente. Le regole della sanità commissariata, purtroppo, non sono negoziabili», ha dichiarato Toma in serata a Primo Piano. «Con la definizione dei budget e dei contratti, io e la struttura commissariale abbiamo fatto tutto ciò che è in nostro potere. Oltre, se non cambia la cornice normativa, non possiamo andare».
Comunque, il prefetto Lattarulo ha dato atto, in una nota del Palazzo del Governo, del «leale e costruttivo dialogo ha consentito alle parti di avviare un percorso condiviso volto ad affrontare con spirito collaborativo e nella comune ottica della tutela della salute dei cittadini, alcune questioni che richiedono una imminente soluzione, anche mediante la rappresentazione delle problematiche ai Ministeri competenti». E ha aggiornato le parti, che saranno riconvocate, a fra tre settimane.

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