Nessuna adesione all’avviso pubblico dell’Asrem per l’assunzione a tempo determinato di 25 medici del Pronto soccorso. Ancora una dimostrazione del fatto che la sanità molisana (e le sue offerte di lavoro) non è attrattiva per i camici bianchi.
Stesso destino per il bando per 5 psichiatri, anche questo a tempo determinato.
Episodi analoghi si sono registrati in passato determinando una situazione di forte criticità in vari reparti ospedalieri a causa della carenza di specialisti. Tanto che, in più circostanze, l’azienda di via Petrella ha emanato selezioni rivolte a medici stranieri. È di pochi giorni fa l’ennesimo avviso «in deroga alle norme che disciplinano le procedure per il riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie conseguite in un Paese dell’Unione Europea o in Paesi terzi» per l’assunzione a tempo determinato di 7 specializzati in neonatologia-pediatria. Identica procedura attuata anche per la ricerca di 18 specializzati in Radiodiagnostica. E sono solo le ultime due in ordine di tempo.
Intanto, la sanità privata non naviga in acque tanto migliori di quella pubblica quanto meno in termini di clima. È stato proclamato ieri ufficialmente lo stato di agitazione a Villa Maria. I dipendenti hanno accumulato, hanno spiegato i segretari di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, ormai tre mensilità arretrate. Al prefetto di Campobasso Michela Lattarulo i sindacati hanno chiesto di esperire il tentativo di conciliazione obbligatorio previsto dalla legge.
Intanto il Covid è ai “minimi storici”. Solo dieci i contagi diagnosticati nelle ultime 24 ore, mentre i guariti sono 122. I molisani attualmente alle prese con il virus sono 1267. Si stanno svuotando anche i letti del Cardarelli dedicati alla pandemia: un paziente è stato dimesso ieri, ne restano 5 in malattie infettive.

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