L’incontro, durante il quale si sono uditi distintamente toni accesi da entrambe le parti, è stato aggiornato al 19 aprile, all’indomani del tavolo tecnico di verifica degli adempimenti del piano di rientro. È dai ministeri dell’Economia e della Salute, infatti, che il commissario della sanità Donato Toma attende indicazioni diverse da quelle ricevute finora. Altrimenti, è il suo ragionamento, non potrà aumentare il budget al Gemelli per la radioterapia o autorizzare uno sforamento.
Uscendo dalla riunione – la seconda sullo stesso tema convocata dal prefetto Lattarulo – i sindacati hanno dipinto un quadro che resta comunque critico. Basti pensare che dal 1 marzo l’ospedale guidato da Stefano Petracca non accetta altri pazienti per la radioterapia (garantendo però i trattamenti già avviati). A rischio, naturalmente, ci sono anche i posti di lavoro. Gli stipendi, anche questo mese, non sono stati regolari. E il centro ha spiegato ai dipendenti che la ragione sta nel ritardo con cui la Regione paga le prestazioni eseguite. A peggiorare la situazione, il fatto che Gemelli non abbia firmato gli accordi degli ultimi anni (incorrendo così nel divieto di pagamento disposto dai decreti del commissario che fissano i budget).
«Abbiamo preso atto che c’è la volontà da parte del commissario e da parte datoriale di trovare un punto d’incontro per mantenere i livelli occupazionali e per garantire la retribuzione mensile», ha detto uscendo dalla sala riunioni del Palazzo del Governo il segretario della Fials Carmie Vasile. «Naturalmente se entro il prossimo 27 del corrente mese non saranno accreditati gli stipendi si chiederà al prefetto l’anticipazione della riunione», ha aggiunto.
Petracca non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Il commissario-presidente Donato Toma ha invece solo sintetizzato che il tavolo è ancora aperto e si sta lavorando per trovare una soluzione, così come per garantire i livelli occupazionali.

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