Stando ai rumors, l’ex dg dell’Asrem, Oreste Florenzano, le cui funzioni al vertice dell’Azienda sanitaria sono terminate lo scorso 28 febbraio, non aveva contezza, fino a qualche ora della cessazione del contratto, del suo futuro.
Era nelle facoltà della giunta regionale prorogare il contratto o interromperlo alla scadenza. Di fatto, però, nessuno pare abbia informato Florenzano sulle intenzioni dell’esecutivo. Se non nella tarda mattina di martedì scorso, ultimo giorno di permanenza in via Ugo Petrella.
Tant’è che l’ex dg solo venerdì scorso ha scritto ai dipendenti dell’Azienda sanitaria. E in punta di penna qualche sassolino dalla scarpa lo ha tolto.
Questo il testo della lettera di commiato:
«Sono trascorsi tre anni. Sono volati in fretta e ci hanno visto combattere.
Ho parlato con tanti di voi, i nostri occhi si sono incrociati tante volte. Ho visto persone coraggiose, nessuno (o quasi nessuno) si è tirato indietro. Neanche quando avevamo più paura. Sì, perché noi non potevamo non esserci. Ricorderete il tempo di quando andavamo a lavorare per strade deserte, il senso di angoscia nel silenzio totale, eppure ci siamo stati.
Quando nessuno si esponeva noi ci siamo esposti. Poi sono nati tanti esperti del “senno di poi”, tanti “allenatori di calcio” e tanti “attori” che, passata la paura, avevano ricette facili su cosa avremmo dovuto fare.
Tanti a puntare il dito facendo leva sul giusto dolore delle persone ma che, ovviamente, quando si doveva affrontare il mostro erano nel chiuso delle loro stanze.
Quante cose sono state biecamente strumentalizzate. Noi però eravamo sul campo. Quanta dietrologia sulle scelte, quanti urlatori hanno soffiato sul senso di sgomento e sul dolore delle persone. Perché lo hanno fatto e perché lo fanno? Sicuramente per i loro fini, per prendere voti o per acquisire clientele e tutto sul dolore delle persone.
Noi che c’eravamo e che ci siamo stati sappiamo di non esserci risparmiati. Voi nelle corsie e sul campo di battaglia ed un altro gruppo di persone a passare notti insonni per stabilire le strategie di intervento.
Quante cose assurde abbiamo letto. Le scelte operative andavano fatte e sono state fatte sulla base di elementi scientifici e non sull’onda del consenso più o meno indirizzato.
Avremmo potuto scegliere la via di seguire il sentire comune delle persone, ma non sarebbe stata la risposta corretta.
Quanti volti ho incontrato in questi tre anni. Quanti occhi coraggiosi. Quanti incredibili professionisti. Credo di non avervi mai fatto mancare la mia presenza, mi avete visto al vostro fianco nelle corsie di ospedale, nel reparto Covid, nei distretti sanitari, nei centri per i tamponi e nei centri vaccinali. Ogni giorno ho cercato di contribuire per affrontare il mostro. Mi sono esposto e non perché mi piacesse andare in televisione, ma solo perché convinto che informare le persone fosse la risposta giusta per superare il momento di sgomento.
Quando questa nota trapelerà (perché tutte le lettere di Asrem diventano di dominio pubblico e vengono usate per denigrare) già conosco il commento che verrà fatto dai soliti noti o dalle persone fomentate nell’odio e nel dolore: «Noi ti dimenticheremo e non avremmo mai voluto conoscerti». Non mi importa se sarà questo il commento di alcuni. So che tanti di voi la penseranno diversamente perché hanno parlato con me nel momento del bisogno, perché mi hanno telefonato nel cuore della notte ed hanno avuto risposte, perché mi hanno incontrato nelle corsie degli ospedali o negli ambulatori. Le persone perbene non urlano e di solito non si espongono. Ma io sento il bisogno di farlo per voi e se mi consentite anche per me. Il dolore delle morti non scivola via, avremmo voluto che questa pandemia non ci fosse mai stata, ma sappiamo di aver fatto l’impossibile per combattere con le armi che avevamo a disposizione.
Sono orgoglioso di avervi conosciuto e di aver potuto contare su di voi. Siete la vera risorsa di questa terra e non vi dimenticherò mai. Oreste Florenzano».

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