La copertura normativa adesso c’è, dei provvedimenti che avviano la stabilizzazione dei precari Covid dell’Asrem invece nessuna traccia. Mentre incombono le regionali e il rischio strumentalizzazione è dietro l’angolo.
Sono proprio i diretti interessati – coloro che hanno maturato i requisiti (18 mesi alle dipendenze degli enti del Ssn, ndr) entro il 31 dicembre scorso o che li possono conseguire durante l’anno in corso – a rivolgersi alle istituzioni (dalla premier Meloni al presidente-commissario Toma passando per il ministro della Salute e i vertici Asrem) e a chiedere di non indugiare oltre e mettere in atto quello che altrove in Italia si è già realizzato. «Senza che questa richiesta diventi un punto di un programma elettorale – precisano respingendo le eventuali strumentalizzazioni – in vista delle amministrative che si terranno in primavera».
La nota è di «denuncia di mal funzionamento del servizio sanitario molisano» (è indirizzata anche alla Procura di Campobasso) e di richiesta di adozione degli atti necessari «alla situazione sempre più critica del personale sanitario».
Nel 2021, ricordano i precari, l’Asrem ha bandito due concorsi per reclutare infermieri e Oss a tempo determinato. Per via del protrarsi della pandemia, i contratti sono stati poi prorogati fino al 31/12/2022. «Durante tutto il periodo queste figure professionali hanno lavorato su turni massacranti, sono stati contagiati dal virus anche più volte e non si sono mai tirati indietro rispetto alla necessità delle strutture in cui operavano». Una situazione, proseguono, analoga a quella di tutte le altre regioni, «però mentre dappertutto si provvedeva, come previsto dalla norma nazionale, alla stabilizzazione dei contratti di lavoro dei precari Covid19» in Molise il loro destino è stato diverso. Il 31dicembre scorso «sono stati mandati a casa perché intanto che i loro contratti erano ancora in essere, a dispetto di quanto previsto dalla norma» che stabilisce che «”se l’azienda ha personale precario da stabilizzare e intende comunque bandire un concorso deve motivare la propria decisione” ha firmato i provvedimenti per l’indizione e il successivo espletamento di due concorsi: uno per infermieri e l’altro per Oss, senza dare alcuna giustificazione e/o motivazione».
A parere dei precari, il vertice dell’azienda non ha considerato «affatto il personale precario che già lavorava e ha immesso in servizio le unità risultanti vincitrici dei a partire dal 1 dicembre 2022 (per gli Oss, ndr)», cioè ancor prima che i contratti a tempo determinato fossero scaduti. I sindacati «hanno fatto un timido tentativo di richiesta di revisione della presa di posizione irremovibile del direttore generale dell’Asrem (l’ex dg Florenzano, ndr) e poi hanno accettato le condizioni poste unilateralmente da quest’ultimo».
Intanto a Roma «qualche politico si è battuto per favorire tutti i precari Covid19 ed è riuscito a ottenere dei buoni risultati», si legge ancora nella nota in riferimento alla legge di Bilancio che ha prorogato la scadenza per maturare i requisiti utili alla stabilizzazione al 31.12.2023. Mentre a livello locale «la Regione Molise, la totalità dei suoi politici e funzionari» hanno ignorato la novità e operato «come se questa regione non appartenesse alla nazione Italia e dove, come in una sorta di Far West, chi è più prepotente e forte possa fare quello che gli pare».
La beffa «più grande e dolorosa» è che «mentre il governo centrale ha approvato una legge che avvantaggia i lavoratori precari della sanità allungando i termini per il raggiungimento dell’anzianità di servizio necessaria alla stabilizzazione, a livello locale – ribadiscono i precari Covid – i responsabili della sanità e della Regione Molise hanno rinunciato a dare una stabilità di lavoro a questi operatori, denominati anche “angeli”, che durante il periodo peggiore della pandemia hanno fatto tanti sacrifici acquisendo ancora maggiori professionalità».
Situazione ancora più significativa visto che ora, «per effetto delle politiche sbagliate, per i continui tagli ai finanziamenti effettuati nel corso degli anni, il servizio sanitario è ancora di più in affanno anche per la costante carenza di personale». E invece non si assume il contingente necessario «sia per il corretto funzionamento dei vari servizi sanitari che per poter garantire ai cittadini la possibilità di vedere rispettato il “diritto fondamentale alla salute” sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana».
In definitiva, i precari Covid del Molise che il 31 dicembre 2022 avevano maturato i 18 mesi di servizio nelle strutture sanitarie e quelli che li possono maturare entro il 31 dicembre 20023 «chiedono senza ulteriore indugio la stabilizzazione dei loro rapporti di lavoro senza che questa richiesta diventi un punto di un programma elettorale».
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