Una richiesta ufficiale e urgente: il Molise ha bisogno di un intervento straordinario per il bilancio, come le altre Regioni merita attenzione. Per trovare una soluzione il governatore Donato Toma sollecita alla premier Meloni e ai ministri Giorgetti, Fitto e Calderoli la convocazione immediata di un tavolo di confronto.
Servono 137 milioni per ripianare il disavanzo presunto al 31 dicembre 2022 cui si somma quello del 2023. Senza questa copertura, o senza l’autorizzazione a una rateizzazione prevista da un emendamento più volte presentato dal senatore Lotito e altrettante volte respinto, il documento previsionale non può essere chiuso.
Dopo qualche giorno di silenzio e di attesa, rispetto alle istanze che ha già più volte reiterato, Toma dunque ha inviato la nota, «durissima» alla compagine di governo e per conoscenza alla delegazione parlamentare. Il prossimo passo, se non otterrà una rapida convocazione, sarà portare il caso all’attenzione della Conferenza delle Regioni dove sa di poter contare sul supporto degli altri presidenti.
Palazzo Vitale naviga da settimane, finché non si risolve questo problema di bilancio, in gestione provvisoria. «Sono a rischio assunzioni, finanziamenti di progetti, perché ci arrivano i fondi ma non possiamo erogarli. C’è l’assoluta necessità che Palazzo Chigi ci ascolti e si faccia carico di questa situazione per trovare, insieme, una soluzione», dice il governatore.
Toma non ha dimenticato il dossier 118. Nell’incontro col ministro della Salute Schillaci, dopo il quale decise di tenere congelate le dimissioni da commissario della sanità, gli furono garantite risposte sull’accordo integrativo per riconoscere una quota aggiuntiva ai pochi medici in servizio nel trasporto di emergenza. Dal tavolo tecnico aveva ricevuto parere negativo. L’intesa che il Molise chiede di poter chiudere coi medici del 118 vale 300mila euro all’anno. Da allora, non è arrivato nessun riscontro positivo, però. Mentre alla richiesta sulla possibilità di erogare l’extrabudget 2020 per i pazienti extraregionali i ministeri Salute e Mef hanno impiegato solo quattro giorni per rispondere sì.
Nel frattempo si era deciso di demedicalizzare di notte la postazione di Agnone, dopo quella di Frosolone. In considerazione dell’orografia dell’alto Molise, però, in assetto India lavorerà quella di Venafro. Questa l’ultima comunicazione giunta a Toma dall’Asrem e da lui riferita a Primo Piano. «Dovevamo scegliere… E intanto aspetto un parere che ancora non arriva».

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