Invece di 87 milioni, l’Asrem ne pagherà poco più di 34 chiudendo così il contenzioso con l’Inps per i contributi non versati dopo il terremoto del 2002.
L’azienda sanitaria ha aderito alla “rottamazione quater” prevista dalla prima legge di bilancio del governo Meloni. L’operazione, seguita a Roma dal senatore Claudio Lotito «che ha marcato a uomo il dg dell’Inps» (il virgolettato è del presidente della Regione Donato Toma), è stata possibile grazie all’introduzione della tregua fiscale in Finanziaria. «Avevamo bisogno di una norma che consentisse di azzerare le sanzioni che, nei rapporti fra pubbliche amministrazioni, sono secondo me assai spiacevoli. Una copertura legislativa che ho chiesto per anni senza alcun aiuto della ex delegazione parlamentare, evidentemente per loro era una battaglia troppo forte da portare avanti. Adesso l’abbiamo ottenuta», la stoccata del governatore. «Per me che sono a fine mandato c’è la soddisfazione di aver risolto un altro problema, che penalizzava il Molise e l’Asrem da tanti anni».
Toma ha voluto dare un nome e cognome politico alla vicenda. Il contenzioso ha origine, ha sintetizzato, nella decisione dell’allora presidente e commissario per l’emergenza Iorio di ampliare il “cratere” del sisma di San Giuliano di Puglia e le relative agevolazioni praticamente a tutta la provincia di Campobasso. Interpretazioni normative e sentenze hanno successivamente chiarito che non era possibile sospendere il pagamento dei contributi per i dipendenti pubblici.
Per i debiti delle Asl, disciolte nel 2006, è responsabile la Regione. Ma nel 2019, come ha rilevato la Corte dei Conti, l’Asrem non si è opposta entro i termini all’atto notificato dall’Inps dopo il verdetto definitivo della Cassazione. Il patrimonio dell’azienda unica è perciò rimasto vulnerabile alle procedure esecutive (tra cui un’ipoteca) messe poi in atto dall’Istituto.
Ad ogni modo, il conflitto andava chiuso. Al lavoro sui conteggi, particolarmente articolati e complessi, la struttura commissariale, l’azienda di via Petrella (presente a Palazzo Vitale con il direttore amministrativo Lastoria) e l’Agenzia delle Entrate (nella Sala Parlamentino c’erano ieri due dirigenti). Diciotto i milioni già corrisposti. Senza sanzioni e mora, in totale restano da pagare poco più di 34 milioni
L’Asrem, ha spiegato Toma, «con una provvista che la Regione ha già approntato» onorerà il debito in cinque anni.
Alla conferenza stampa anche il direttore regionale dell’Inps Francesco Ricci (e in sala altri dirigenti e funzionari). Quest’anno l’Istituto festeggia 125 anni, all’insegna – ha detto Ricci – dell’innovazione e del dialogo. È stato proprio grazie al dialogo e alla competenza del personale di tutti gli enti coinvolti che si è raggiunto il risultato, ha aggiunto. «Abbiamo definito un contenzioso articolato, annoso, che ha avuto anche momenti di spiacevole tensione fra le pubbliche amministrazioni. Ora il rapporto si è invece consolidato. Abbiamo poi affermato la certezza del diritto e stiamo riscuotendo – ha concluso – un credito di oltre 50 milioni dopo aver individuato una soluzione finanziariamente sostenibile per il debitore».

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