Ospedale Cardarelli senza energia elettrica per due ore ieri all’alba. A contrada Tappino sono intervenuti anche i Vigili del fuoco di Campobasso perché a seguito del blackout è andato in fumo un cavo. «Per cui si sono fermati alcuni macchinari che però – è la dichiarazione del commissario dell’Asrem Evelina Gollo rilasciata ieri in tarda mattinata – si stanno ripristinando».
I fatti intorno alle 3 della notte fra lunedì e martedì. All’improvviso nei reparti è sceso il buio totale e si sono fermati i numerosi ventilatori che operatori e familiari dei pazienti hanno provveduto a portare per alleviare il clima “infernale” che si respira nelle molte aree della struttura sprovviste di impianto di aria condizionata. Qualcuno dei ricoverati ha confidato ai parenti di aver pensato proprio a un sovraccarico causato dai tanti aeratori accesi.
Il guasto che ha “spento le luci” in ospedale, ha invece ricostruito la commissaria Gollo, sarebbe avvenuto sulla rete Enel. A catena, «è mancata la corrente e si è bruciato un cavo», non è ben chiaro se fosse un cavo di un gruppo elettrogeno. È invece acclarato, e il vertice dell’azienda sanitaria lo ha confermato a Teleregione, che alcuni macchinari si sono fermati. Per questo, probabilmente, la notizia che si era diffusa in un primo momento – tutt’altro che campata in aria – era che alcuni dei gruppi di continuità a servizio della struttura non fossero partiti causando così problemi ai pazienti. Gollo sul punto ha rassicurato che, secondo quanto le è stato riferito «non ci sono stati disguidi». Di certo, però, se un macchinario si ferma quando manca la corrente in un ospedale è perché il generatore d’emergenza a cui è collegato non ha funzionato.

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