La somma assegnata al Molise dal piano oncologico nazionale, 45.637 per ogni anno dal 2023 al 2027, non è da capogiro. Per non perderla, comunque, la Regione dovrà trasmettere al ministero della Salute entro il 31 ottobre 2023 una delibera in cui viene adottato un programma quinquennale che individua le strategie prioritarie, non finanziate da altre risorse, da implementare nel territorio.
Il mancato rispetto di questo termine comporterà l’impossibilità di erogazione delle somme riferite alla prima annualità.
Lo schema di decreto di riparto del fondo (la cifra complessivamente suddivisa fra le Regioni è pari a 10 milioni all’anno) è stato trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni che dovrà sancire l’intesa.
Il riparto è stato effettuato tenendo conto della popolazione residente (Istat 1° gennaio 2022) e della stima della prevalenza della patologia oncologica su base regionale e provinciale.
Il programma che la Regione è chiamata ad approvare dovrà definire gli obiettivi da raggiungere per ogni anno, dal 2023 al 2027 quindi, e impegnerà le amministrazioni alla sua integrale realizzazione entro il 31 ottobre 2028. Dal 2024 al 2028, inoltre, le Regioni dovranno trasmettere, entro il 31 ottobre di ogni anno, una relazione che attesti lo stato di avanzamento complessivo e il raggiungimento degli obiettivi annuali.
Il piano oncologico nazionale, documento di pianificazione e indirizzo per il contrasto al cancro 2023-2027 collegato al Fondo per l’implementazione istituito col Milleproroghe, ha come obiettivo il potenziamento delle strategie e delle azioni per prevenzione, diagnosi, cura e assistenza del malato oncologico.
Le sue potenzialità sono rappresentate da un approccio globale intersettoriale, con una maggiore integrazione tra prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico, compreso il miglioramento delle cure e la prevenzione delle recidive. Pone, in sintesi, l’attenzione sulla centralità del malato e sulla riduzione o eliminazione delle diseguaglianze nell’accesso agli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione.
Le misure per «facilitare l’integrazione sociale e il reinserimento nel luogo di lavoro, compreso l’adattamento delle condizioni di lavoro per i malati di cancro – si legge nel piano – dovrebbero essere parti integranti del percorso dei pazienti».

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