Cortocircuito ai vertici della sanità molisana ieri. A provocarlo la notizia che il servizio regionale ha un’app per prenotare visite ed esami, ma nessuno lo sa.
A chiedere spiegazioni all’Asrem è stato il commissario Marco Bonamico durante una riunione con i vertici dell’azienda, forse convocata dopo la pubblicazione dell’articolo di Primo Piano e forse no. Ma l’argomento si è imposto e i toni sarebbero stati accesi, quanto meno perentori. D’altro canto, la gestione dell’appalto Cup da parte di via Petrella è uno dei dossier che il commissario sta attentamente studiando insieme alla direzione Salute in queste settimane. Se non uno scontro, c’è un confronto serrato (e una fitta corrispondenza) sull’argomento. E il nervo scoperto ieri è tornato a farsi sentire.
A Bonamico funzionari e dirigenti Asrem hanno spiegato che l’app è tuttora in fase di test, test che sono stati effettuati anche online. Proprio per domani è convocata un’altra riunione per verificare se le modifiche che si sono rese necessarie hanno ottimizzato il prodotto e lo hanno reso collaudabile.
“Molise Salute”, ha spiegato l’Asrem anche a Primo Piano Molise già funziona, ma non accede a banche dati. Nessun problema di privacy, hanno sottolineato sia la commissaria Gollo sia il direttore amministrativo Lastoria. Una volta scaricata e installata, si accede con Spid e per poter prenotare bisogna essere in possesso di una ricetta elettronica. Le prenotazioni effettuate anche in questa fase “sperimentale” sono valide, hanno assicurato i vertici di via Petrella. Ma durante la fase di rodaggio sono stati riscontrati dei problemi. Ed è stato meglio, questo il ragionamento dell’Asrem, che non li riscontrassero gli utenti. Sarebbero stati disservizi e polemiche.
Dunque, domani c’è una riunione operativa importante sull’app. Se supererà il vaglio, presto sarà anche oggetto di una adeguata campagna di comunicazione. Lo hanno messo nero su bianco Gollo e Lastoria nella nota di precisazioni che pubblichiamo integralmente in pagina.
Qualche dettaglio in più sulla vicenda e i protagonisti saranno utili a capire l’evidenza che Primo Piano ha dato al paradosso di trovare online un’applicazione per prenotare e pagare visite sanitarie e non saperne nulla (non a caso la notizia è stata ripresa dall’Ansa).
L’applicazione “Molise Salute” è online sugli store di Apple e Google e, in particolare su Google Play, risulta un contenuto «di Ak 12», una Srl di San Nicola La Strada. Ha fra i suoi clienti, si legge sul sito internet, il Cardarelli di Napoli a cui fornisce app e portale e-cupt. Proprio il sistema di gestione del Cardarelli fu preso in riuso dalla Regione per sostituire quello di Molise Dati, a rischio crash, due mesi prima che la centrale di committenza appaltasse il nuovo Cup unico dell’Asrem. Vinse la gara il Cns di Bologna, con partner tecnologico Engineering. La multinazionale quindi subentrò (ma non fu una cosa rapidissima) alla Gesan che forniva il riuso del software del Cardarelli. Ak 12 Srl e Gesan, basta consultare sempre i rispettivi portali, hanno lo stesso indirizzo e numero di telefono.
Mal di testa? Situazioni ingarbugliate non sono così infrequenti negli appalti dei servizi tecnologici. E poi Gesan ha saputo nel frattempo ricavarsi spazi di lavoro importanti nella sanità molisana, fornisce a Molise Dati per esempio il gestionale per l’anagrafe regionale degli assistiti.
Torniamo all’appalto per il Cup unico assegnato nel 2020. Vale 7,5 milioni, non è di facilissima esecuzione soprattutto se, come nel caso dell’Asrem, si fanno ancora i conti con la frammentazione derivante dalla preesistenza di quattro Asl e relativi sistemi. Ma è un traguardo proprio per questo. A tre anni dall’aggiudicazione, mancano ancora adempimenti importanti. Per esempio – ma questo non compete a Engineering mentre la realizzazione di un’app e di un portale per le prenotazioni invece sì – l’ingresso nel Cup unico dei privati convenzionati. Se ci si rivolge allo sportello o si telefona al call center, quindi, non è ancora possibile prenotare al Cardarelli o all’ex Gemelli o al Neuromed a seconda della migliore disponibilità. Eppure questo è uno degli obiettivi fondamentali del centro unico di prenotazione, oltre che un obbligo di legge in base al nuovo piano nazionale di governo delle liste di attesa.
Si potrebbe andare avanti ancora per molto. Ma questa informazioni bastano per spiegare il rilievo dato al paradosso “abbiamo finalmente l’app, ma nessuno lo sa”.

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