Ripristinare la guardia medica pediatrica, sperimentazione attivata in Molise nel 2018, per evitare che le famiglie debbano rivolgersi nei fine settimana ai Pronto soccorso (già sovraffollati per altre ragioni) per i problemi di salute dei loro piccoli.
Lo chiedono al governatore Francesco Roberti i 5 stelle con una mozione a prima firma di Angelo Primiani.
«Sono tanti, nella nostra regione, i genitori che a causa della chiusura degli ambulatori pediatrici nei giorni festivi e prefestivi sono costretti a rivolgersi ai presidi di Pronto soccorso regionali, già gravati da croniche carenze d’organico: una situazione che preoccupa le famiglie, rischia di compromettere la salute dei bimbi e pregiudica ulteriormente l’operatività delle strutture deputate alla gestione dell’emergenza-urgenza», riassume il contesto Primiani.
Ripristinare la guardia medica pediatrica mira quindi a decongestionare i Pronto soccorso e a garantire un’assistenza sanitaria tempestiva ai bambini in caso di necessità. Da maggio a dicembre 2018 il servizio fu attivato negli ospedali di Campobasso, Termoli e Isernia, «garantendo assistenza pediatrica di qualità, continuità dei servizi sanitari pediatrici ed evitando il ricorso ai Pronto soccorso», ribadisce ancora Primiani.
A Roberti i 5s chiedono, quindi, di interloquire con la direzione generale dell’Asrem e avviare incontri congiunti con i sindacati rappresentativi dei pediatri di libera scelta, così da predisporre finalmente un nuovo accordo regionale.
«È un passo importante che bisogna fare anche con l’obiettivo di implementare questo servizio all’interno della riorganizzazione della sanità territoriale che dovrà andare in porto nei prossimi anni grazie ai fondi del Pnrr. Sono convinto – così Primiani – che in questo modo sia possibile garantire una copertura completa durante tutto l’anno, assicurando alle famiglie molisane un più facile accesso ai servizi medici in caso di bisogno. La mozione sarà oggetto di discussione in Consiglio regionale, dove auspichiamo che possa ricevere il sostegno necessario per tradursi in un atto concreto per il miglioramento dei servizi sanitari rivolti ai più piccoli».

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