Sinergia con le strutture private convenzionate e con l’Unimol, organizzazione di una efficace rete di assistenza territoriale anche attraverso l’implementazione della telemedicina, potenziamento di servizi ospedalieri “a rischio”. Queste in sintesi le linee guida emerse nel confronto avvenuto in Conferenza dei sindaci sul piano operativo 2023-2025. La bozza è in fase di consultazione pubblica fino al 15 febbraio ma sembra possa esserci più spazio – ha detto il presidente della Conferenza Daniele Saia – «per una migliore determinazione del documento che dovrà rispondere a delle esigenze ben specifiche».
L’obiettivo della struttura commissariale, della Regione e dell’Asrem è di ridisegnare la sanità in maniera rispondente alle esigenze degli assistiti e in modo che diventi attrattiva per i professionisti e per i pazienti.
Il piano operativo conferma il ruolo di hub per il Cardarelli di Campobasso, di spoke per Veneziale e San Timoteo e di presidio di area disagiata per il Caracciolo. Agli ospedali vanno aggiunte le 13 case della comunità presenti in tutta la regione.
Nel suo intervento, il governatore Francesco Roberti ha ribadito che «l’Emodinamica a Isernia non verrà chiusa. Anzi, Roma sa che sarà rafforzata per garantire il servizio 24 ore su 24. Investimenti milionari sono stati fatti e macchinari all’avanguardia sono presenti al Veneziale. Ora puntiamo sui medici, con ulteriori nuovi concorsi da espletare e l’erogazione di incentivi. Figure che serviranno pure per le case della salute e tutta la rete a servizio del territorio. A breve – ha aggiunto Roberti – inizieranno i lavori all’ospedale di Agnone per assicurare la prestazione della Tac. Siamo, invece, in attesa dell’accreditamento delle strutture per l’autismo, una risposta che sicuramente seguirà alla bollinatura della Corte dei Conti. E, ancora, si sta perfezionando il “cruscotto” che in tempo reale fotografa costi e prestazioni dei reparti. Controlli sulla sanità doverosi, soprattutto a fronte della pandemia e del post Covid, mentre ci si adopera per ridare credibilità alla Regione Molise con incontri con il personale, accordi con l’Unimol per incamerare specializzandi e intese con le strutture private accreditate per l’offerta di certe specialità e il supporto di personale medico, come accaduto con gli anestesisti necessari per la riapertura della camera iperbarica a Larino. Infine, un occhio a centrale unica di committenza, in fase di riorganizzazione, mobilità attiva e a “conti” che forse potrebbero regalare nuove ed importanti ragioni al Molise».
I parlamentari di FdI Elisabetta Lancellotta e Costanzo Della Porta hanno ribadito il dialogo in corso con il governo in particolare su una possibile deroga al Balduzzi per assicurare al Molise un Dea di II livello.
I presupposti per migliorare ci sono tutti, si è detto convinto il dg dell’Asrem Giovanni Di Santo da qualche mese al timone di via Petrella. «Abbiamo iniziato da subito a rimodulare, ristrutturare l’Azienda – ha ribadito – Siamo partiti dal controllo di gestione, uno strumento di governance per avere dati certi su ricoveri e spese. Solo con una contabilità analitica, sapremo quanto costa e produce un reparto. E seppur, da medico prima di tutto, sostengo che per la salute non si debba badare a spese, comprendere dove allocare eventuali risorse è indispensabile. Risposte che solo l’appropriatezza del dato può dare. Di qui – ha continuato Di Santo – la corretta valutazione delle prestazioni erogate sul territorio per una riorganizzazione da attuare ricalcando, attraverso l’atto aziendale, i dettami del Pos. Nel frattempo, abbiamo ampliato il Pronto soccorso del Cardarelli di Campobasso; la camera iperbarica frentrana, grazie alla disponibilità degli anestesisti di Responsible Research Hospital, è stata riattivata coprendo un raggio di quasi 600 chilometri; è stata inviata all’Enav una nota per la riapertura dell’elisuperficie, per consentire, ancora una volta, piena certezza delle cure come nelle 16 postazioni del 118 che a loro volta soffrono l’assenza di medici; abbiamo messo mano al piano dei fabbisogni e stiamo puntando alla riorganizzazione dei primariati, per dare sicurezza ai tanti facenti funzione, e alle assunzioni, non da ultime quelle di decine di infermieri; abbiamo chiesto cinque nuove ambulanze e attivato la cabina di regia per il recupero delle liste di attesa con 2000 telefonate al giorno per mezzo di 10 linee e con recall in caso di mancata risposta. Spingiamo per una valida telemedicina, mentre crediamo fermamente nel trinomio Asrem, Università e privato accreditato quale realtà che offre una specialistica di cui non si può fare a meno».
Il direttore sanitario Bruno Carabellese si è concentrato sulla carenza di pediatri, spiegando che «su 30 di essi solo tre decidono di percorrere la strada ospedaliera. Questione sulla quale lavorare e correggere il tiro. Così come sulla possibilità di curare, soprattutto le persone più anziane e i malati oncologici, in casa propria. Attualmente, un anestesista raggiunge i pazienti sul territorio occupandosi della terapia del dolore. Ma ci sarà bisogno di sempre più medici, anestesisti compresi, per rispondere alla sanità di prossimità prevista dal Pnrr. E buone notizie giungono dall’Unimol, che per l’anno a venire potrà assicurare ulteriori specializzazioni».
Innovazione e modelli organizzativi performanti i cavalli di battaglia della direttrice amministrativa Grazie Matarante. «Il paziente – ha rimarcato con forza – va seguito costantemente, ovunque esso si trovi, e la tecnologia può e deve essere la nostra soluzione. Nel rispetto della spesa prevista va rivisto il sistema clinico assistenziale. Vero – ha ricordato –, non ci sono i medici, ma stiamo facendo di tutto per reperirli. Gli stessi professionisti, supportati dalla robotica, saranno agevolati nel compimento del proprio lavoro. Tutto senza tralasciare l’umanizzazione che va di pari passo con la telemedicina e l’erogazione delle prestazioni. Ad oggi sono già disponibili 80 tablet che da subito porteranno la telemedicina sul territorio, mentre siamo pronti con la tele refertazione».
Infine, il presidente Saia: «Siamo per l’innovazione e la telemedicina ma bisogna partire velocemente perché l’utente ne deve avere contezza il prima possibile».

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