Cup unico ad ulteriore garanzia di riduzione dei tempi di attesa per l’accesso alle cure, in Molise il sistema non decolla: lo denuncia, e non è la prima volta, la locale sezione di Cittadinanzattiva. Che ribadisce «lo stato di mobilitazione a tutela del Servizio sanitario nazionale “Urgenza sanità” che terminerà – afferma Jula Papa, segretario regionale – solo quando ci sarà la prova concreta che le scelte e le politiche vanno nella direzione di rafforzare la sanità pubblica».
Le liste d’attesa – spiegano da Cittadinanzattiva – rimangono ancora una emergenza da contrastare per riaffermare il diritto dei cittadini alla salute pubblica. Nel nostro ultimo rapporto sulle politiche della cronicità presentato a dicembre i dati riferiscono che il 67,8% dei cittadini si rivolge a cliniche private, quindi indebitandosi, per altri invece l’alternativa è non curarsi.
La chiusura delle liste d’attesa – ricordano dall’associazione – è punita dalla legge. Essendo il Sistema sanitario nazionale universalistico, il Piano regionale delle liste d’attesa (PRLA) prevede, per ovviare alla chiusura, che le Regioni attivino i percorsi di garanzia/tutela. Percorsi di accesso alternativi alle prestazioni specialistiche, nel caso che si superino i tempi indicati dal PRLA. Quando ciò si verifica, è possibile richiedere di eseguire la prestazione in regime di privato accreditato o altra struttura di prossimità, con il solo contributo del ticket, se richiesto.
«Ma il Piano regionale delle liste d’attesa – aggiunge Papa – prevede inoltre un Cup integrato tra strutture pubbliche e private accreditate, rappresentando un sistema di garanzia e tutela per il cittadino perché trasparente nella gestione delle liste d’attesa. Nel Molise non c’è ancora a regime un Cup unico, si è in ritardo di qualche anno e questo crea un ulteriore difficoltà di accesso alle cure. La gestione del Cup unico prevede, appunto, che nel momento della prenotazione viene indicata la struttura che per prima soddisfa i tempi d’attesa, che può essere pubblica o privata accreditata. Il suggerimento del Cup quindi verso le strutture private accreditate – conclude Papa – deve passare attraverso il sistema integrato di gestione, il caso delle liste d’attese chiuse per esami diagnostici di mammografia è un esempio».

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