Posti letto e prestazioni ambulatoriali per i disturbi dello spettro autistico, per quelli alimentari e cognitivi. Potenziamento della capacità ricettiva delle residenze sanitarie assistenziali. Due sperimentazioni che portano il Molise ai primi posti in Italia: il ricovero di sollievo e la centralizzazione dei posti pubblici di riabilitazione e lungodegenza in una sola struttura per tutta la regione, rispettivamente il Vietri e il Ss Rosario.
Sono alcune delle misure previste dal programma operativo 2023-2025 adottato venerdì con decreto dal commissario della sanità Marco Bonamico e dal sub Ulisse Di Giacomo che, con il contributo determinante della dg Salute Lolita Gallo – ci tengono entrambi a riconoscerglielo –, hanno ridefinito il documento accogliendo alcune osservazioni giunte attraverso la consultazione pubblica e quelle dei ministeri dell’Economia e della Salute.
Via libera, dunque, a un piano che ha richiesto un lavoro “titanico” alla struttura commissariale. Perché l’organico a disposizione di Bonamico, Di Giacomo e Gallo è tuttora risicatissimo. Commissari e dg “operai” si sarebbe detto tempo fa. Di fatto, i provvedimenti sono studiati ed elaborati in prima persona dai vertici della sanità molisana.
Un lavoro di squadra di cui sia i commissari sia la dg ci tengono a evidenziare il capitolo che riguarda il territorio. Perché la sanità non è solo “ospedali”, anzi dovrà essere sempre meno “ospedali”. Ai Pronto soccorso e nei reparti per acuti si dovrà accedere solo per le patologie urgenti e che richiedono un’elevata complessità assistenziale. Per il resto, la spinta del Pnrr è decisiva in questa direzione, i cittadini dovranno trovare i servizi il più vicino possibile.
Il piano, in questo senso, pone le basi per la sanità di prossimità programmando azioni e misure che prenderanno forma da qui al 2026. Alcune, peraltro molto attese dalle famiglie, molto prima.
Nelle 13 case della comunità e nei due ospedali di comunità, oltre ai posti letto per le patologie a bassa complessità assistenziale (si pensi allo scompenso cardiaco per cui c’è bisogno di qualche giorno di ricovero), saranno trasferiti servizi amministrativi e di cura che attualmente sono in capo ai tre distretti e che saranno assicurati (quelli assistenziali in particolare) in collaborazione fra medici di famiglia, infermieri e specialisti a supporto. Fin qui, l’attuazione del quadro nazionale disegnato, appunto, dal piano di ripresa e resilienza.
Numerosi gli interventi peculiari che vanno a implementare la sanità territoriale regionale.
Il piano di Bonamico e Di Giacomo incrementa i posti letto per le Rsa complessivamente di 110 unità. La percentuale finora in Molise è la più bassa del sud Italia ed è la metà della media. Con l’implementazione prevista ci si avvicina almeno alla media nazionale. Aumentano anche i posti accreditabili nelle cosiddette “Crp”. Sono le strutture per l’assistenza ai disabili psichici e fisici, 13 in totale su tutto il territorio.
Entro il 15 maggio inoltre, fanno sapere i commissari, saranno contrattualizzati i centri – già presenti in regione e accreditati – che offriranno in convenzione col servizio sanitario nazionale prestazioni diurne e ambulatoriali (oltre che posti letto) per quanto riguarda l’autismo, i disturbi alimentari e cognitivi. Per i disturbi alimentari (che hanno una rilevante incidenza fra bambini e ragazzi) finora si è registrata, per esempio, una consistente mobilità passiva. Le famiglie sono state costrette a cercare fuori regione quello che la sanità pubblica in Molise non offriva, con tutto ciò che ne consegue con aggravio di costi per la sanità e per le famiglie stesse (senza dimenticare i disagi).
Nelle Rsa, altra novità, sarà possibile usufruire del cosiddetto “ricovero di sollievo”. Si tratta di un supporto temporaneo a una famiglia o a un caregiver. Se per qualche settimana non possono occuparsi di un anziano o di un disabile, in una Rsa accreditata trovano un posto dedicato (di cui possono fruire compartecipando alla spesa e per un tempo limitato).
Il piano operativo detta le linee guida anche della rete oncologica regionale: al San Timoteo e al Veneziale sono confermati i posti di day hospital, mentre la degenza ordinaria è centralizzata al Cardarelli. Aumentano i posti dell’Hospice di Larino: da 16 a 24 (compatibilmente con lo spazio a disposizione possono diventare 26). La versione definitiva del programma conferma l’intenzione di trovare una sede più idonea che sarebbe stata individuata nella Rsa di Colletorto (realizzata ma mai attivata come Rsa).
Infine, al Vietri saranno concentrati tutti i posti di riabilitazione (altri 20 si aggiungono ai due moduli già esistenti), a Venafro quelli di lungodegenza (50).
r.i.

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