Reputation manager: l’Asrem non lascia, anzi raddoppia. Dopo le dimissioni del legale incaricato di tutelare l’immagine dell’azienda e del suo management quando sia oggetto di «attacchi puramente offensivi» e che esorbitano dal diritto di cronaca (l’avvocato in questione ha lasciato il lavoro in Asrem), la direzione strategica ha riproposto l’istituzione della figura affidando a due avvocati interni anche il mandato di denunciare all’autorità giudiziaria le aggressioni subite dagli operatori sanitari.
La delibera 693 del 4 maggio scorso, pubblicata ieri all’albo pretorio di via Petrella, ribadisce la necessità di garantire l’immagine ed il buon nome aziendale nell’ipotesi di atti e/o comportamenti volti indebitamente a deturpare l’immagine della Asrem, contestandone proprio il carattere di imparzialità, trasparenza ed economicità della sua azione, in questo modo facendo ingiustamente diminuire la fiducia presso l’utenza nella sua capacità di curare adeguatamente i pubblici interessi e garantire, quindi, il diritto alla salute».
Il diritto di cronaca (articolo 21 della Costituzione) deve comunque bilanciarsi con la tutela dell’onore e della reputazione della Pa (articoli 97 e 98), si legge nelle premesse del provvedimento firmato dal dg Giovanni Di Santo e i direttori sanitario e amministrativo Bruno Carabellese e Grazia Matarante.
Quando l’Asrem considera superato il diritto di cronaca e di critica? La delibera preparata dall’ufficio legale fornisce qualche esempio: quando all’Asrem, ai suoi vertici e ai suoi dirigenti si attribuiscono «qualità apertamente disonorevoli, con riferimenti volgari ed infamanti, e tali da suscitare dispregio e dileggio», si addebitano «condotte riprovevoli o moralmente censurabili se non addirittura integranti gli estremi di un reato», in caso di «attacchi puramente offensivi» e di azioni o omissioni «non rispondenti al vero, tali da determinare ingiustificato allarme pubblico e/o sociale».
Maria Lucia Gallo e Giuseppe Lagioia sono i legali che prendono il posto di Alfredo Iadanza (che si è dimesso il 1 gennaio scorso). Il mandato loro assegnato è quello di «intraprendere le necessarie azioni giudiziarie nei riguardi di tutti coloro che offendano o ledano la dignità e l’immagine dell’Amministrazione stessa e del suo management ovvero dei dirigenti aziendali, con comportamenti tali da configurare anche ingiustificato allarme pubblico e/o sociale». Agiranno su specifica segnalazione dei vertici aziendali e previa verifica dei presupposti giuridici. Gallo e Lagioia, inoltre, dovranno predisporre la denuncia nei casi di lesioni lievi, gravi o gravissime riportate dagli operatori dipendenti dell’azienda sanitaria nell’adempimento del servizio di cura (anche in sostituzione dei diretti interessati).

r.i.

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