Dal 1 giugno al Cardarelli sarà possibile partorire senza dolore. Sarà infatti riattivato il servizio di partoanalgesia, avviato nel 2021 in via sperimentale dagli anestesisti Vincenzo Cuzzone e Rossella Calabrese e poi interrotto per motivi organizzativi.
Cuzzone, che oggi è anche il responsabile dell’unità operativa Recovery Room, torna a collaborare con il reparto di Ostetricia guidato da Franco Doganiero. E l’obiettivo, con il probabile rientro all’ospedale di Campobasso di altri anestesisti esperti – Doganiero ha fatto riferimento proprio alla dottoressa Calabrese, «figlia di due ginecologi» – è quello di assicurare il parto indolore h24.
Intanto si parte con l’apertura di un ambulatorio dove le future mamme potranno essere informate e monitorate dai medici per prepararsi al “grande giorno” e prestare il consenso (che comunque potrà essere liberamente revocato anche nel momento in cui giungeranno in ospedale in travaglio).
Un gruppo nutrito di donne in dolce attesa ha incontrato ieri mattina nell’aula Ippoocrate della facoltà di Medicina Cuzzone e Doganiero. Poi sono state accompagnate a visitare il blocco operatorio, le sale travaglio e la sala parto.
«È una procedura sicura per le donne, che anzi aumenta il profilo di sicurezza dell’assistenza che garantiamo alle donne gravide. È una libera scelta – ha spiegato Cuzzone – e viene garantita in maniera gratuita alle donne che vogliono usufruirne. Prevede l’esecuzione di una peridurale tramite la quale, somministrando anestetici e oppioidi, noi riusciamo a togliere la componente dolorosa della contrazione, in modo tale che per la donna il travaglio sia molto più sopportabile, molto più gradevole e lei collabori anche di più perché riesce a sincronizzare meglio la spinta sulla contrazione. E ovviamente c’è anche un benessere fetale perché è ampiamente dimostrato che la percezione del dolore durante il travaglio di parto si ripercuote sul feto».
Controindicazioni, eventuali conseguenze sono state al centro del confronto con le future mamme che hanno potuto avere un feedback immediato a curiosità, paure, ansie e, al contrario, speranze per il giorno in cui metteranno al mondo il loro bambino al Cardarelli.
Molto soddisfatto della riattivazione del servizio il primario di Ostetricia Doganiero. Che insieme a Cuzzone ha voluto fare un plauso per l’iniziativa alla direzione strategica dell’Asrem che sta lavorando per adeguare l’organico e fare in modo di assicurare il servizio h24.
«La partoanalgesia offre tanti vantaggi alle donne e richiede un maggiore addestramento dell’equipe ostetrico-ginecologica. Questo perché – ha aggiunto Doganiero – l’epidurale può portare anche a una maggiore operatività, nel senso che ci vuole una maggiore accortezza e dimestichezza nell’applicazione di ventose. Ma lo staff del nostro reparto per questo è già preparato». Altro aspetto da non sottovalutare, ancora le parole di Doganiero, è che con il parto indolore il Cardarelli può recuperare una «mobilità passiva non rilevante però esistente, che io conosco molto bene perché le persone mi chiedono di questo servizio, prevalentemente verso la Capitale, l’ospedale Fatebenefratelli, ma anche verso San Giovanni Rotondo. Donne che finora non hanno trovato risposte nella nostra struttura e che adesso potremo intercettare».
L’open day con le future mamme sulla partoanalgesia ha chiuso il ciclo di incontri organizzati dall’Asrem nell’ambito della Settimana rosa, iniziativa di prevenzione dedicata alla salute della donna.
r.i.

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