A riportare Vincenzo Biondelli in Molise – termolese che da anni è punto di riferimento dell’Ostetricia di Vasto e “produttore” di una significativa mobilità attiva per la Regione Abruzzo – hanno pensato in tanti nei lunghi anni di commissariamento della sanità molisana.
Sono tantissime le future mamme che dalla costa e dall’immediato entroterra scelgono di attraversare il confine per far nascere i propri bambini perché si affidano a Biondelli e alla sua equipe.
Qualche approccio si dice ci fosse stato con l’allora presidente-commissario Frattura. Nell’estate 2019, commissario Giustini e alla guida dell’Asrem per qualche altra settimana l’ingegnere Sosto (oggi a capo dell’Asl di Salerno), nel pieno dell’emergenza ginecologi al San Timoteo si chiese aiuto al vicino San Pio per il “prestito” di alcuni professionisti e con l’occasione sembra che l’amo fu lanciato di nuovo.
Di fatto a far tornare a casa Biondelli è stata l’amministrazione di Francesco Roberti e la direzione strategica da lui nominata in via Petrella. La trasformazione dell’unità operativa di Ginecologia del San Timoteo da “semplice” in struttura complessa ha reso più appetibile la direzione. Ma al di là di questo, se Biondelli ha deciso di partecipare al concorso che ha poi vinto è perché ha ritenuto che ora ci sono le condizioni per riorganizzare e riqualificare il reparto di Termoli. E questo cambia del tutto la prospettiva del punto nascita, che nel 2023 ha totalizzato un numero davvero marginale di parti, troppo lontano dalla soglia minima (500) per la deroga e quindi per evitare la chiusura. Adesso c’è la possibilità di ridurre e via via azzerare la mobilità passiva che penalizza il San Timoteo.
Insieme a Biondelli, da fuori regione arriva un altro acquisto eccellente: Angelo Ferrara, in forze finora al Careggi di Firenze, è il nuovo primario di Chirurgia sempre in riva all’Adriatico.
«Siamo soddisfatti che abbiano scelto i nostri ospedali – commenta il presidente della Regione Roberti – Siamo pronti a investire sulle loro professionalità per migliorare la nostra sanità». Bravi professionisti per risollevare le sorti del servizio regionale. C’è attesa per il risultato di altri due concorsi, banditi sempre il San Timoteo: quelli per i primari di Cardiologia e Radiodiagnostica.
La ristrutturazione, assicura il governatore, non riguarda solo Termoli. «Stiamo lavorando per rafforzare anche l’ospedale di Isernia e definire alcune questioni relative al Caracciolo di Agnone».
L’inversione di tendenza, la svolta è visibile. L’impegno ora è renderla strutturale.
Ma non ci sono solo luci. E il presidente non lo nasconde, anzi. Non gli è piaciuta la notizia dei quattro urologi che, vincitori di concorso, hanno rinunciato all’assunzione. In generale, qualche spia lampeggia in rosso al Cardarelli. «Dobbiamo capire cosa non funziona e perché», dice chiaramente. «Con l’amministrazione Roberti – aggiunge di conseguenza – si è tutti precari e in discussione. Ognuno di noi deve lavorare sempre al meglio. A partire da me, nessuno né presidente o primario vita natural durante…».

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