Una scelta obbligata, necessaria – spiega l’Asrrem – quella di demedicalizzare h24 altre tre postazioni del 118. La causa, spiegano i vertici dell’azienda, è «l’atavica carenza di medici».
Ad ogni modo, lunedì mattina il presidente della Regione Francesco Roberti e il dg Giovanni Di Santo incontreranno i sindaci dei tre Comuni interessati – Riccia, Santa Croce di Magliano e Montenero di Bisaccia – «per esaminare le ultime decisioni assunte e valutare ulteriori soluzioni». Non solo, gli stessi vertici istituzionali si sono detti pronti a recarsi personalmente nei tre centri «per esprimere vicinanza ai territori e considerare possibili alternative».
Dell’emergenza personale nel 118 (su un fabbisogno di 96 medici ne sono in servizio 38) e di riorganizzazione del servizio si discuterà alla prossima Conferenza dei sindaci. Nel frattempo, assicurano da via Petrella, proseguono le procedure per il reclutamento di professionisti e nell’arco di pochi giorni sarà pubblicato il bando per il corso di idoneità alla emergenza territoriale.
«Un primo, importante risultato è stato raggiunto», il commento della consigliera regionale del Pd Micaela Fanelli riferendosi alla fissazione del vertice di lunedì mattina.
Ma stavolta, aggiunge l’esponente dem che è stata a lungo sindaca di Riccia prima dell’attuale primo cittadino Pietro Testa, «non basteranno rinvii o soluzioni tampone. Serve, una volta per tutte, un’azione di programmazione seria e strutturata per il 118, che non può più continuare ad operare in queste condizioni di precarietà, soprattutto per i medici a bordo».
Insieme alla collega Salvatore, Fanelli ha presentato un’altra mozione riproponendo, spiega, un’azione suggerita nella passata legislatura, «quando il 20 luglio 2021 l’Aula approvò un mio atto in cui si chiedeva di trasformare il rapporto di lavoro dei medici del 118 da regime in convenzione direttamente alle dipendenze dell’Azienda sanitaria, rendendo in questo modo più vantaggioso un incarico di grande responsabilità».
C’è tuttavia bisogno, prosegue, di una riforma strutturale del servizio. In particolare di azioni «tese a predisporre protocolli operativi per gli equipaggi demedicalizzati, suddivisi per tipologie mediche di intervento; i protocolli per le patologie tempo dipendenti, con chiara indicazione delle strutture ospedaliere di riferimento; i corsi rivolti agli infermieri del 118 per accrescere le conoscenze specialistiche nel settore dell’urgenza-emergenza e dotare gli equipaggi di strumentazioni e apparecchiature diagnostiche di telemedicina per il referto da remoto. Senza dimenticare la messa in funzione dell’elisoccorso dell’ospedale Cardarelli, che garantirebbe la celerità dell’intervento soprattutto per le patologie tempo dipendenti».
Quindi Fanelli conclude: «È finito sia il tempo delle inutili soluzioni tampone, sia la pazienza delle comunità che sono state private di ogni sicurezza sanitaria, portando i sindaci a valutare impugnative giuridiche e proteste di piazza, per ottenere dall’Asrem e dalla Regione il rispetto del diritto alla cura, da troppi anni non più garantito in Molise».

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