Non si possono “clonare”, come ha detto qualche giorno fa il direttore dell’Asrem Giovanni Di Santo. Ma i medici possono “ruotare” fra le varie postazioni, in un raggio di chilometri che si immagina ragionevole, in modo da garantire l’assistenza del 118 nei soccorsi più complessi anche in territori serviti dagli equipaggi cosiddetti “India” (con a bordo dell’ambulanza solo un autista e un infermiere).
È una delle ipotesi emerse nell’incontro – definito dagli stessi protagonisti «interlocutorio» – che si è svolto ieri mattina a Palazzo Vitale.
Il presidente della Regione Francesco Roberti, il direttore dell’Asrem Giovanni Di Santo, la direttrice del 118 Adriana Ricciardi e il direttore dei distretti di Termoli e Campobasso Giovanni Giorgetta si sono confrontati con gli amministratori di Santa Croce di Magliano (il sindaco Alberto Florio), Riccia (il primo cittadino Pietro Testa) e Montenero di Bisaccia (il vicesindaco Claudio Spinozzi), le cui sedi dal 1 giugno sono demedicalizzate h24.
«L’obiettivo è quello di trovare la soluzione alla questione e la Regione Molise, di concerto con l’Asrem, sta lavorando per fornire il servizio, nonostante la carenza di medici dell’emergenza urgenza – ha affermato Roberti – Il confronto è stato proficuo, al fine di individuare un percorso comune».
Dei 96 medici che servirebbero a coprire tutti i turni delle 16 sedi del 118, l’Asrem ne ha a disposizione meno di 40. La decisione di “declassare” le postazioni ha riguardato anche, negli ultimi mesi, Agnone e Venafro. Nel primo caso, dopo un mese la situazione è tornata alla normalità, mentre a Venafro dovrebbero essere recuperati dei turni notturni con medico a bordo.
Lo status quo, questo emerge con sempre maggiore chiarezza, è difficile se non impossibile da ripristinare. La fuga dei medici dalla medicina di urgenza (non solo dal 118 ma anche dai Pronto soccorso) è un problema nazionale che sta assumendo un po’ ovunque le caratteristiche di un’emergenza.
Tutto questo è stato ricordato al tavolo con gli amministratori. Governatore e vertici della sanità hanno spiegato che «si sta cercando in ogni modo di garantire l’assistenza e la certezza delle cure in Molise e che si stanno valutando diversi parametri prima di ogni decisione. All’attenzione la possibile rotazione dei professionisti nelle postazioni demedicalizzate e una eventuale diversa collocazione delle auto mediche, in primis a Sant’Elia a Pianisi (questa a copertura anche di Riccia e Santa Croce di Magliano), oltre che il rinnovo delle convenzioni con le associazioni di volontariato». È stato poi ribadito che l’azienda di via Petrella sta continuando a portare avanti le procedure per il reperimento di medici e che a giorni sarà pubblicato il bando di formazione per l’idoneità all’esercizio dell’attività di emergenza sanitaria territoriale, percorso che nel 2022 non ha avuto seguito per carenza di partecipanti. Infine, è stato ricordato che le singole postazioni 118 non vengono cancellate ma sostituite dalle cosiddette “India”, ambulanze con a bordo infermieri esperti che, «all’occorrenza, e in virtù di specifici protocolli, possono somministrare farmaci salvavita dopo l’autorizzazione dalla centrale operativa con cui è possibile collegarsi tramite dynamic call presente su ciascun mezzo»-
La riunione, a cui ha partecipato anche un infermiere del 118, si è conclusa con l’impegno di ulteriori approfondimenti in occasione della prossima Conferenza dei sindaci, che dovrebbe essere calendarizzata tra 15 giorni.
«Monitoreremo la situazione e collaboreremo con la struttura regionale per dare le maggiori indicazioni possibili anche in funzione delle necessità dei nostri territori», il commento a margine del vice sindaco di Montenero di Bisaccia Spinozzi.
«Molto deluso», si è detto invece il primo cittadino di Riccia Testa. «Si parla di rotazione, quindi bisognerà scegliere quando sentirsi male più seriamente in base a quando, per via della rotazione, c’è il medico».

r.i.

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