L’arrivo del robot nelle sale operatorie del Cardarelli (per essere precisi in una sala in particolare che sarà adibita alla chirurgia robotica) è questione di settimane. Scadrà il prossimo 10 febbraio, infatti, l’avviso per manifestazione di interesse pubblicato dalla Regione Molise. Subito dopo, la procedura negoziata per l’acquisto fra le ditte che avranno risposto. L’acquisizione del sistema di chirurgia robotica colmerà una lacuna che dura da decenni: il Molise è l’unica regione a non avere un robot (il sistema è più comunemente noto come Da Vinci) in dotazione nella sanità pubblica.
Finanziato con fondi del Piano di sviluppo e coesione (2 milioni) e dell’articolo 20 (600mila euro per i servizi accessori), l’intervento è stato approvato mesi fa dalla giunta Roberti su proposta dell’assessore alle Politiche di Coesione Iorio. L’esecutivo di Palazzo Vitale ha anche stanziato materialmente le risorse. Poi l’Asrem ha inoltrato alla Centrale unica di committenza le specifiche e tutto ciò che tecnicamente occorre per la gara. Quindi, il 16 gennaio scorso il direttore della Cuc Raffaele Malatesta ha indetto una consultazione preliminare di mercato «finalizzata all’avvio di una procedura di appalto per la fornitura di un sistema di chirurgia robotica assistita multidisciplinare».
L’avviso è stato pubblicato il 17 gennaio, le risposte dal mercato entro il 10 febbraio alle 12.
L’obiettivo della Regione, si legge nel documento, è l’acquisizione di un sistema di chirurgia robotica assistita multidisciplinare, comprensivo di tutti gli accessori, dispositivi medici, necessari al completo svolgimento delle attività chirurgiche che sono elencate in dettaglio. In particolare, al Cardarelli, l’attività chirurgica tramite sistema robotico sarà utilizzata per: chirurgia generale; otorinolaringoiatria; urologia; chirurgia toracica; chirurgia endocrina; chirurgia bariatrica; ginecologia e chirurgia pediatrica.
L’avviso specifica poi le procedure che vengono effettuate nell’ospedale del capoluogo: tumore esofago, tumore pancreas; tumori fegato e vie biliari, tumore stomaco; tumore retto, tumore colon laparoceli e ernie, tumore mammella; tumore polmone. Timectomie, tumore rene; surrene; tumore ovaio, tumore utero con linfoadenectomia; chirurgia bariatrica, sleeve, bypass, redosurgery; chirurgia del politrauma; malattie infiammatorie croniche intestinali; chirurgia d’urgenza.
In considerazione dell’utilizzo altamente specialistico a cui la tecnologia è destinata, è richiesto che disponga di caratteristiche prestazionali a livello avanzato, in particolare, relative al livello di automazione, versatilità, ergonomia e sicurezza d’uso
Il sistema deve essere costituito da tre componenti principali: console chirurgica; carrello/i braccia robotiche; colonna laparoscopica completa con sistema video di acquisizione e registrazione delle
immagini. Inoltre, deve essere dotato di ruote e freni di sicurezza per poter essere spostato all’interno della sala operatoria, di un simulatore robotico in grado di ottimizzare la fase di training, di allarmi e deve consentire di poter acquisire immagini e/o video delle procedure chirurgiche e condividerli con equipe chirurgiche all’esterno dell’Azienda, garantendo la privacy del paziente, essere dotato di un’ampia gamma di accessori disponibili in relazione alle procedure chirurgiche da effettuare. Deve essere presente, inoltre, una seconda consolle per permettere il tutoraggio durante l’intervento sia per i nuovi chirurghi che per gli specializzandi.
Nel piano degli investimenti tecnologici approvato di recente dall’Asrem è previsto che, dopo l’acquisto del robot per il Cardarelli ne venga acquisito un altro per il San Timoteo di Termoli.
ppm