I medici in pensione scelgono di continuare a dare una mano alla sanità molisana, in particolare al Caracciolo di Agnone – dove si può quindi evitare di chiudere reparti –, una soluzione tampone come la stessa Asrem ha ammesso. E come confermato dal vicepresidente della Regione Andrea Di Lucente che insieme ai vertici dell’azienda sanitaria punta a misure più strutturali. Ma sul web e sui social è divampata la polemica su questa e altre iniziative della direzione strategica dell’Asrem.
Alla polemica risponde il dg Giovanni Di Santo: «La salute dei cittadini viene prima di tutto , è fuori controllo chi urla il contrario».
L’operato dell’Asrem, dicono da via Petrella, lavora per assicurare certezza e sicurezza delle cure alla popolazione molisana e non solo tenendo in considerazione una spesa sanitaria strettamente correlata all’offerta, ma soprattutto verificata e verificabile. Di conseguenza, pieno controllo sui ‘conti’, affinché ogni singolo utente possa avere la consapevolezza di poter accedere, in qualsiasi momento, ad un ‘sistema’ che lo assista, lo segua, e nei casi più estremi gli salvi la vita.
«Nessuno spreco e nessuna inefficienza nel nostro operato, ma attenzione all’offerta sanitaria che, rispettando i limiti del piano di rientro a cui siamo sottoposti, evita ‘fermi e chiusure’, favorisce lo smaltimento delle liste di attesa e riduce la mobilità passiva – spiega, netto, il direttore generale Giovanni Di Santo – Nessuna Azienda ‘fuori controllo’ e nessuna decisione assunta con leggerezza o senza valutare, prima di tutto, il bene delle comunità e le risorse a disposizione. Abbiamo ereditato una situazione non semplice, costellata da numerose difficoltà, e stiamo facendo di tutto per risollevare le sorti di un comparto che rappresenta una priorità sul territorio. Di concerto con la Regione Molise e la struttura commissariale stiamo seguendo dei percorsi che non lasciano nulla al caso ma, soprattutto, assumiamo decisioni perché la sanità garantita sia equa e solidale. Ed allora, se un reparto, come ad esempio quello di neonatologia, a distanza non di giorni, ma di ore, non è più in grado di garantire il servizio per carenza di personale medico e si stipula, nell’assoluta urgenza, una convenzione perché invece tutto continui a funzionare, l’Asrem non è ‘fuori controllo’, è coscienziosa, perché con la vita dei neonati, dei bambini, delle famiglie, non si scherza. Così come non si gioca con le esigenze delle popolazioni di aree disagiate, dove si ci si accorda con professionisti in pensione pur di non abbandonare a se stesse quelle zone. No, l’Asrem non è ‘fuori controllo’: pur di non dimenticare Agnone, ed i paesi limitrofi, utilizza tutte le proprie forze per reclutare specialisti. Non siamo – prosegue Di Santo – né la prima né l’ultima regione che agisce in un certo modo pur di curare la propria gente. Infine, non si dimentichino i continui concorsi e bandi emanati dall’Azienda per assumere medici e che purtroppo, spesso, vanno deserti. Poi la tecnologia. L’acquisto di robot o altre attrezzature, di cui il Molise era sfornito, e che potrebbe rendere più attrattivo il sistema sanitario regionale oltre che supportare le nostre eccellenze umane, è stato possibile grazie a fondi dedicati. Alcuno spreco insomma. Pertanto, continuare ad attaccare il nostro ‘lavoro’ a fini personali, o per strumentalizzazioni politiche, lascia il tempo che trova. Noi abbiamo a cuore solo la garanzia di salute per tutti i cittadini, molisani e non, e tutte le nostre azioni sono guidate dalla passione, la determinazione ed il rispetto che nutriamo nei confronti di ogni singolo individuo».