Molise unica regione d’Italia (fra quelle che hanno partecipato al monitoraggio) in cui il rischio cardiovascolare va oltre il 30%. Ipertensione, sovrappeso e obesità si confermano preoccupanti.
Sono stati presentati ieri al Polo didattico del Cardarelli, nell’aula Ippocrate, i risultati dell’Italian Health Examination Survey – Progetto Cuore. L’indagine promossa dal ministero della Salute e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito del programma nazionale “Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari” è finalizzata alla prevenzione delle malattie non trasmissibili e alla promozione di stili di vita salutari e ha il supporto tecnico e finanziario del ministero della Salute – Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie.
La partecipazione all’indagine, approvata dal direttore generale dell’Asrem e dal rettore dell’Università degli studi del Molise, è stata condotta dal personale universitario della cattedra di Igiene dell’Unimol e dai medici in formazione specialistica della Scuola di specializzazione in “Igiene e Medicina Preventiva”, diretta dal prof Giancarlo Ripabelli, in collaborazione con l’unità operativa di Terapia intensiva cardiologica e Cardiologia clinica, di cui è primario la dottoressa Angela Rita Colavita, e il Laboratorio analisi, guidato dal prof Silvio Garofalo, del presidio ospedaliero di Campobasso.
Alla conferenza stampa che si è tenuta ieri sono state illustrate le evidenze più importanti. Durante lo studio, che ha riguardato 204 persone fra i 35 e i 74 anni, sono stati analizzati importanti fattori di rischio relativi alle abitudini e agli stili di vita, al tabagismo, al consumo di alcolici, all’attività fisica. Sono state indagate condizioni predisponenti come l’età, il sesso, l’ipertensione arteriosa, l’obesità e il sovrappeso, l’ipercolesterolemia, la presenza didiabete, la presenza o meno di trattamento antipertensivo, ed altre di specifico interesse. Tutti i partecipanti sono stati, inoltre, sottoposti a un esame elettrocardiografico, alle analisi delle urine delle 24 ore e dalla conta giornaliera dei passi. Nelle persone over 65 è stato valutato il grado di autonomia funzionale nelle attività quotidiane e nelle funzioni neuro-cognitive.
Per ciascun soggetto arruolato, incrociando il valore di otto fattori predisponenti, è stato calcolato il rischio cardiovascolare globale assoluto, importante indicatore che permette di stimare la probabilità di andare incontro ad un primo evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus) nei dieci anni successivi.
Dall’elaborazione dei dati ottenuti alle rilevazioni dirette dei fattori di rischio presi in esame, la prevalenza stratificata per genere dei soggetti ipertesi nella popolazione generale molisana è risultata essere del 48% negli uomini e del 26% nelle donne.
In riferimento ai valori antropometrici, relativi al calcolo dell’indice di massa corporea, il campione ha evidenziato una prevalenza di sovrappeso del 47% (52% degli uomini e del 43% donne) e del 23% (24% degli uomini e del 22% delle donne) di obesità. I valori riscontrati destano particolare preoccupazione in quanto superiori alla media nazionale (valore obesità 23% vs 10,4 nazionale).
In merito all’ipercolesterolemia, il 55% degli uomini ed il 65% delle donne hanno presentato valori di colesterolo uguale o superiore a 190 mg/dl, valore considerato già fattore di rischio dall’Organizzazione mondiale della Sanità.
Sulla base delle condizioni di rischio identificate per ciascun soggetto arruolato, è stato calcolato il punteggio individuale del rischio cardiovascolare assoluto, indicatore che esprime la probabilità di andare incontro ad un evento cardiovascolare maggiore (ictus o infarto acuto del miocardio) nei successivi dieci anni. Il campione ha evidenziato un rischio elevato (20-30%) dell’1,2% negli uomini e nullo nelle donne; un rischio molto elevato nello 0,9% degli uomini e nullo nelle donne. Allo stato attuale, tra le regioni che hanno partecipato al progetto, il Molise risulta essere l’unica regione ad aver riscontrato un rischio cardiovascolare superiore al 30%.

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