Non solo incentivi economici, anche misure organizzative che rendano più facile il lavoro di medici e infermieri in corsia. Meno alienante, meno “pericoloso” e più stimolante in termini anche di possibilità di carriera.
È il pacchetto di azioni promosso dal Pd regionale illustrato ieri dalle consigliere di Palazzo D’Aimmo Alessandra Salvatore e Micaela Fanelli e dal segretario del partito Ovidio Bontempo.
La proposta è stata formalizzata in una mozione, a prima firma Salvatore (sottoscritta anche da Fanelli e Facciolla), e riguarda gli operatori del Servizio sanitario pubblico che hanno già scelto o lo faranno di lavorare in Molise. Frutto del confronto con il personale degli ospedali, è sostenuta anche dal coordinatore dei Verdi Piero Neri.
Basteranno, se la mozione passerà (e se le misure che prevede saranno compatibili con il regime di commissariamento che ancora sussiste), stipendi più elevati e migliori condizioni di lavoro a rendere attrattivo il Ssr del Molise? «Qui le aree interne e montane, il piano di rientro dal disavanzo sanitario e quasi 15 anni di commissariamento rendono la partita più complessa, ma non impossibile. Implementare gli organici e raggiungere gli obiettivi di salute previsti dalla programmazione sanitaria regionale sono risultati perseguibili, ma servono scelte coraggiose e straordinarie – ha detto Salvatore – Scelte che si traducono in una razionalizzazione della spesa per i cosiddetti gettonisti tra cui i medici in pensione pagati a ore per tamponare l’emergenza personale in reparti chiave come i Pronto soccorso. Fondamentale sarà anche il rafforzamento della medicina territoriale e la telemedicina. La Regione, però, può e deve fare di più».
In attesa di una deroga al tetto per il personale (impegno che il Pd consegna alla delegazione parlamentare), vanno messe in campo risorse (proprie, da Fsc, da fondi europei) per finanziare – si legge nella mozione – «azioni multilivello, che consentano, previo ampliamento degli organici ove possibile, di consolidare il rapporto con chi è già in servizio in Molise e di rendere attrattivi i concorsi Asrem per operatori sanitari, a partire dai direttori di strutture complesse (primari, ndr)».
Quindi, sul modello pugliese, supporto psicologico, rimborsi per fitti, mutui, servizi di baby-sitting e altro per medici, infermieri e operatori socio sanitari, che decidono di restare in Molise (e nel sistema sanitario pubblico) almeno cinque anni.

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