Di fronte a numeri così “severi”, si può davvero poco. A fronte dei 96 medici necessari per coprire i turni nelle 16 postazioni del 118, l’Asrem ne ha a disposizione dal 1 aprile solo 28. Dai numeri è partito il dg dell’azienda sanitaria Giovanni Di Santo nel suo intervento alla Conferenza dei sindaci che si è riunita ieri nella Sala Parlamentino della Regione in via Genova a Campobasso (ai lavori anche i commissari Bonamico e Di Giacomo e la dg Salute Gallo). «Mancano i medici nel 118 ma anche nei Pronto soccorsi. C’è quindi necessità di una riprogrammazione di tutto il sistema emergenziale per colmare una carenza che diventa una grande criticità», ha detto Di Santo. La riorganizzazione, con gli “ingredienti” a disposizione deve avere l’obiettivo di «garantire la certezza delle cure su tutto il territorio molisano».
L’azienda di via Petrella ha messo in campo ogni iniziativa: dai concorsi alla formazione fino al bando per l’assunzione dei medici. «Purtroppo non hanno sortito effetti». La soluzione, ha messo sul tavolo Di Santo, passa anche per un ruolo sempre più importante degli infermieri, che già suppliscono all’assenza dei camici bianchi nelle tante postazioni in assetto India (in altre regioni d’Italia quasi tutte le postazioni lo sono, ha fatto rilevare Di Santo). «Oggi l’infermiere è un professionista che ha la stessa dignità del medico, su posizioni diverse, ma con una formazione specifica sicuramente può garantire un’assistenza domiciliare e, se non altro, una possibilità di regolamentare l’emergenza territoriale», ha spiegato il dg. Più in generale, ha concluso, il ridisegno complessivo del servizio sanitario regionale deve tenere insieme un nuovo assetto anche per le guardie mediche (nella continuità assistenziale i vuoti in organico sono molto significativi), una soluzione per i Ps e il nuovo impianto territoriale imperniato su Case e Ospedali della comunità. «Insieme ai sindaci – ha chiosato Di Santo – lavoriamo per trovare le giuste strategie».
La Conferenza è stata convocata dal presidente Daniele Saia, sindaco di Agnone, per affrontare anche i temi relativi alle farmacie ospedaliere e alla riforma degli Ambiti territoriali sociali. Ma l’emergenza sanitaria territoriale è stata la questione clou. «Ci sarebbe bisogno anche di interventi governativi, soprattutto per le aree interne, con incentivi per i medici che decidono di andarvi a lavorare. È un tema che porremo sul tavolo», ha anticipato Saia.
Come Agnone, Venafro (e da ultimo di nuovo Sant’Elia a Pianisi) è stata interessata dalla demedicalizzazione del 118. «I medici non rispondono ai bandi ed è un problema non solo molisano, ma va individuata una soluzione perché i cittadini hanno timore e probabilmente qualche volta è anche fondato», ha rilevato il primo cittadino Alfredo Ricci.
«I territori hanno bisogno di servizi, non solo del 118 ma anche delle farmacie ospedaliere che sono aperte solo in alcuni giorni – la posizione del sindaco di Larino Pino Puchetti – Sappiamo che anche per i Pronto soccorsi è difficile reperire medici. Ma è fondamentale che il 118 ne sia dotato».
r.i.