Lunedì mattina alle 11 è in programma la conferenza stampa dei commissari della sanità, Marco Bonamico e Ulisse Di Giacomo, per illustrare i contenuti del decreto 100 del 2025. Numero facile da ricordare, ma il provvedimento lo si ricorderebbe comunque a lungo vista la polemica che ha immediatamente scatenato.
Si tratta del decreto sulla riorganizzazione della Rete Ictus del Molise, che ha avuto via libera dal Tavolo Balduzzi lo scorso 8 maggio.
Allegato al decreto anche lo schema di protocollo fra la Regione e il Neuromed (che resterà in vigore fino al 31 dicembre 2027). L’Ircss di Pozzilli ha infatti un ruolo centrale nella rete. Tra le altre cose, è scritto nell’intesa, assicurerà l’attività di emergenza-urgenza per la specifica patologia h24 e sette giorni su sette.
Tra gli obiettivi del riordino (in linea con il Programma operativo 2025-2027), quello di garantire attraverso l’attività espletata l’ottimizzazione dell’offerta sanitaria complessiva, l’equità di accesso e la tempestività di trattamento delle patologie interessate e delineare percorsi assistenziali definiti e condivisi.
Per quanto riguarda la fase ospedaliera, la Rete Ictus della Regione Molise è costituita dagli ospedali dell’Asrem: Campobasso (hub), Termoli e Isernia (spoke). Al Cardarelli c’è una Stroke Unit di I livello «presso la quale il paziente potrà essere ricoverato e sottoposto al più adeguato iter diagnostico-terapeutico». Concorre alla Rete, per le competenze neurochirurgiche e per la disostruzione meccanica arteriosa, il Neuromed.
La Stroke del Cardarelli, pur essendo di I livello, garantisce standard attribuiti alle Stroke di II livello: posti letto e personale dedicato h24; neuroradiologia h24; risonanza magnetica; risonanza magnetica in perfusione e angio-RM; chirurgia vascolare h24; angiografia cerebrale.
«Al fine di consentire il trattamento salvavita entro la golden hour, è previsto l’impiego di un servizio di Radiologia Interventistica che possa assicurare il trattamento di trombectomia meccanica, primariamente o dopo terapia fibrinolitica sistemica, nei casi previsti dalle linee guida. Sarà, pertanto, garantito il trasferimento del paziente presso il centro più vicino dotato delle competenze e della tecnologia appropriata». Il Neuromed, aggiunge il documento tecnico allegato al decreto, è individuato come «struttura di riferimento della rete entro il territorio regionale a cui attribuire le funzioni per la radiologia interventistica».
Ancora, l’Irccs rappresenta il riferimento regionale anche per le complicanze neurochirurgiche dell’ictus ischemico, sottoposto o meno a terapia fibrinolitica sistemica, previo eventuale teleconsulto, anche tramite condivisione di neuroimmagini. E, per quanto riguarda l’ictus emorragico, poiché la neurochirurgia non è prevista negli ospedali pubblici del Molise «secondo gli standard del dm 70/2015, stante il bacino regionale di utenza, la presa in carico e il trattamento dell’ictus emorragico è affidato all’Irccs Neuromed che verrà attivato dai Pronto soccorso degli ospedali aziendali, compatibilmente con i tempi previsti per il trattamento del caso».
L’intero percorso è caratterizzato dall’attivazione di un Codice Ictus. Anche il Neuromed potrà attivarlo in caso di accesso autonomo presso la struttura da parte di un paziente con sospetto ictus, dandone contestuale comunicazione alla centrale operativa 118 e all’hub regionale della Neurologia del Cardarelli. «Il ricovero che ne consegue mantiene il Codice Ictus entro i termini di dimissione. In caso di esclusione di sospetta patologia da Ictus, il paziente verrà trasferito presso il Ps di riferimento».
Sarà l’Asrem a dare attuazione, una volta firmato, al protocollo con l’Irccs di Pozzilli.
Immediata e veemente la reazione del leader di Costruire democrazia Massimo Romano. La struttura commissariale, il suo commentato, «ha inferto l’ulteriore e definitivo colpo letale all’organizzazione sanitaria pubblica regionale, smantellando di fatto il reparto di Neurologia del Cardarelli di Campobasso, un autentico fiore all’occhiello della sanità pubblica molisana e centro di riferimento regionale per il trattamento dell’ictus ischemico. È la fine della sanità pubblica: si privatizza l’ultimo settore delle reti tempo-dipendenti, in favore di strutture private, in questo caso Neuromed, sprovviste di Pronto soccorso, calpestando spudoratamente gli atti di programmazione, vanificando le procedure assunzionali della Asrem che proprio in questi giorni ha espletato i concorsi per radiologi interventisti del Cardarelli il cui reparto, però, oggi viene di fatto cancellato e dettando una disciplina incomprensibile, incoerente e confusionaria in cui non si capisce un bel niente. Una vergogna: non ci sono altre parole per definire questo disegno di privatizzazione della sanità regionale che mette a repentaglio la vita delle persone, contro il quale preannuncio che scateneremo un inferno».
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