Più tecnico l’intervento del sub commissario Ulisse Di Giacomo, che ha illustrato nei dettagli il percorso che di qui a un mese – o poco più – caratterizzerà la presa in carico e il trattamento degli ictus in Molise. Non ha risparmiato critiche alla politica, invece, il commissario Marco Bonamico che si è detto «indignato» per le polemiche di questi giorni sul decreto che ridisegna la rete d’emergenza per le patologie cerebrovascolari. «Non si può fare politica sulla sanità, non si possono fare discorsi personalistici, familiari. Sono indignato – così Bonamico – quando sento qualcuno che vuole fare politica sulla pelle dei cittadini. Con la rete ictus non si smantella nulla, ma ciascuno sa quel che deve fare e sono finiti i viaggi della speranza fuori regione».
Obiettivo programmatico, «fine ultimo» per usare le parole dell’ex senatore Di Giacomo, è che nessun molisano debba più recarsi fuori regione per curare un ictus. «Gli ultimi due episodi proprio in questi giorni, non sono cose che mi “invento” io. Adesso si viene spostati fuori regione, in ambulanza o in elicottero, è avvenuto per un paziente dal Cardarelli a Pescara, con tutto ciò che ne consegue anche in termini di disagi per la famiglia. Questo non dovrà più accadere».
Il lavoro che ha portato all’adozione del decreto 100 (elaborato dalla dg Salute Lolita Gallo, presente con lo staff della direzione alla conferenza stampa), con allegati il documento tecnico e la bozza di protocollo con il Neuromed, era iniziato da qualche mese e ha visto il via libera da parte del Tavolo di monitoraggio degli adempimenti del dm 70 (il Tavolo Balduzzi) l’8 maggio scorso. «Per la prima volta da quando è commissariato, il Molise si vede approvate due delle tre reti tempo dipendenti, quella dell’ictus e quella del trauma. Per quanto riguarda quella dell’infarto, ne riparleremo coi Ministeri in un nuovo incontro fra qualche giorno», ha spiegato Di Giacomo. Ci sono diversità di vedute fra tecnici e commissari, legate proprio al rispetto del dm 70, che vanno in qualche modo superate.
Come funzionerà la rete ictus invece? La risposta del servizio sanitario regionale è imperniata su un «sistema di integrazione pubblico-privata che per noi è imprescindibile visto che il Molise non può avere la neurochirurgia». Quando il 118 prende in carico un sospetto ictus lo trasporta al Pronto soccorso dell’ospedale più vicino, lì il paziente viene sottoposto a una Tac senza mezzo di contrasto. Se si tratterà di ictus ischemico verrà trattato – se è eleggibile al trattamento – con la trombolisi, a distanza utilizzando la telestroke (approvata dall’Asrem nel 2019 ma non ancora di fatto attivata) o centralizzandolo alla Stroke unit del Cardarelli. Se invece si tratterà di ictus emorragico verrà trasferito a Pozzilli. «Nessun rischio per il malato, percorsi lineari, rapidi ed efficaci», ha sottolineato il sub commissario.
Al Neuromed andranno anche i casi in cui la trombolisi non risulterà sufficiente e servirà quindi una trombectomia meccanica eseguita da radiologi interventisti, in attesa che l’azienda sanitaria strutturi il servizio al Cardarelli (tre i professionisti reclutati con concorso dall’Asrem di recente, per un servizio h24, ha chiarito Di Giacomo, ne servono sei). E sempre a Pozzilli saranno indirizzati i pazienti con complicanza da fibrinolisi.
Stop ai viaggi della speranza, ha ribadito anche il sub. «Finiscono anche le difficoltà per il personale della Stroke del Cardarelli, che ad oggi deve mettersi al telefono per trovare un posto letto senza che ci sia alcun protocollo con le Regioni limitrofe».
In base a quello che sarà sottoscritto con Neuromed, l’Irccs attiverà un pronto soccorso dedicato attraverso cui accogliere i pazienti inviati dai Pronto soccorsi pubblici, dalla Stroke di Campobasso, dai medici di base e anche quelli che si presenteranno accompagnati da un familiare, per esempio. La rete partirà 30 giorni dopo la firma dell’intesa con Neuromed. La remunerazione, entro o fuori il budget, della nuova funzione assegnata alla struttura privata accreditata è tema su cui i commissari stanno discutendo con i Ministeri, all’esito di questo confronto – ha risposto Di Giacomo alla domanda di un cronista – sarà definita.
La prossima settimana è in agenda una riunione tecnica con tutti i protagonisti della rete: Asrem, 118, reparti degli ospedali pubblici interessati e Neuromed. L’attuazione del percorso compete all’azienda sanitaria. Struttura commissariale e Dg Salute vigileranno perché quel che è scritto nel decreto venga concretizzato.
ritai