La Rete Ictus del Molise formalizzata nel decreto 100/2025 è stata approvata ufficialmente e in via definitiva.
Lo sottolineano i commissari Marco Bonamico e Ulisse Di Giacomo, che avevano già ricevuto l’okay del Tavolo Dm 70.
La Stroke Unit del Cardarelli di Campobasso acquisisce il ruolo di riferimento regionale per l’ictus ischemico «con l’ausilio della telemedicina che permetterà una presa in carico rapida e sicura da parte di tutte le articolazioni pubbliche territoriali ed ospedaliere, come il 118 e i Pronto soccorso dei presidi ospedalieri. A tale proposito, la risposta più efficace è il finanziamento dei lavori di ristrutturazione del 5° piano dell’ospedale Cardarelli – spiegano – da adibire al nuovo reparto di Neurologia con annessa Stroke Unit, che consentirà di avere una unità operativa unica, moderna accogliente e funzionale».
Per quanto riguarda l’ictus emorragico e le complicanze chirurgiche dell’ictus ischemico, «non potendosi dotare il Molise di propri posti letto (di neurochirurgia, ndr), il riferimento regionale diventerà il Neuromed, «struttura accreditata con il pubblico e riconosciuta eccellenza in tutto il Centro-Sud d’Italia per le Neuroscienze e le attività ad esse collegate, con il quale sarà stipulato un protocollo d’intesa che assicurerà la funzione h24 e 7 giorni su 7».
Ancora: per la trombectomia meccanica arteriosa, «prestazione resa da Stroke Unit di II livello, resta confermato quanto scritto nella proposta per le reti tempo-dipendenti portata all’attenzione del Tavolo Dm 70 e approvata nella riunione dell’8 maggio scorso, e cioè che fin quando la struttura pubblica del Cardarelli non si sarà dotata del personale e della tecnologia necessaria ad assicurare la prestazione, il centro di riferimento regionale viene individuato nell’ Irccs Neuromed, già in grado di erogare la prestazione».
Quindi, la conclusione di Bonamico e Di Giacomo: «Una rete chiara e sicura che smentisce le polemiche sollevate in questi giorni, pretestuose, prive di valenza scientifica e forse dettate più da posizioni personali che da reale interesse pubblico. In questa nuova organizzazione tutti i protagonisti, pubblici e privati accreditati, sono messi nella condizione di esercitare le proprie competenze e il proprio ruolo, con un unico obiettivo: garantire l’assistenza più qualificata e all’interno dei confini della propria regione, a chi ha la sfortuna di essere colpito da questa grave patologia». Nei prossimi giorni gli incontri operativi con tutte le componenti della Rete, «in modo da pervenire in tempi stretti alla “messa a terra” delle linee guida».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*