Stimano di chiudere in pareggio il bilancio consolidato la Gsa (il servizio economico e finanziario della direzione generale Salute) e l’Asrem. Il documento, che si definisce consolidato perché appunto mette insieme e “consolida” come fossero un’unica entità i bilanci di previsione 2025 della Regione (settore sanità) e dell’unica azienda sanitaria del Molise, è stato approvato nei giorni scorsi con decreto dai commissari Marco Bonamico e Ulisse Di Giacomo.
Nel prospetto del conto economico, elaborato dal responsabile finanziario della Gsa Michele Colitti con il coordinamento della dg Lolita Gallo, c’è intanto l’aumento della quota di fondo sanitario nazionale in arrivo da Roma: 673 milioni a fronte dei 631 del 2024. Nella stima (che è il solo parametro utilizzabile al momento poiché sul riparto per l’anno in corso non è stato ancora raggiunto l’accordo alla Conferenza delle Regioni) la struttura di Palazzo Vitale ha compreso la quota parte dell’incremento complessivo del fondo e il finanziamento aggiuntivo (almeno 20 milioni di euro) stanziato dalla Finanziaria nazionale per le regioni con meno di 500mila abitanti.
In aumento anche alcune voci di spesa, fra cui l’acquisto di beni e servizi sanitari (fra questi, va detto, ci sono la farmaceutica, le prestazioni degli specialisti ambulatoriali, quelli per l’assistenza ospedaliera che fanno segnare 9 milioni in più, si tratta di norma di prestazioni aggiuntive, di convenzioni con altre aziende sanitarie e ospedaliere, di contratti dei dei gettonisti che per Asrem gestiscono reparti particolarmente sguarniti di specialisti quali le Emodinamiche e le Pediatrie). In calo, invece, di 4 milioni l’acquisto di servizi non sanitari.
Allegato al bilancio di previsione, il piano degli investimenti. Fra quelli di competenza della Regione, da realizzare nel triennio 23-25, l’attivazione di 13 case della comunità (quelle di Venafro e Larino, hanno avuto via libera di recente dai “certificatori” dell’Agenas”, 2 ospedali di comunità e 3 centrali operative territoriali (queste strutture sono operative dal 30 settembre scorso). Nel dettaglio, gli investimenti programmati da via Genova comprendono la ristrutturazione di Larino e Venafro (6,1 milioni del Pnrr), quella dell’ospedale di Agnone (fondi Inail), le 13 case della comunità (13,7 milioni Pnrr), le centrali operative costate poco più di un milione, l’ammodernamento del parco tecnologico (8,8 milioni) l’acquisto di grandi apparecchiature (7,2 milioni) e l’adeguamento sismico del San Timoteo (12,8 milioni).
A queste iniziative, a valere sulla Missione Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza, si aggiunge l’elenco di acquisizioni che l’Asrem ha allegato al suo bilancio di previsione e che trova copertura nel cosiddetto “articolo 20” della legge sull’edilizia sanitaria. Quindi, solo per citare i più significativi, un robot chirurgico anche per il San Timoteo, diversamente da quello in fase di acquisizione per il Cardarelli non ha la doppia consolle didattica, Tac, ecografi, ecotomografi, monitor per tutte le strutture del territorio, un tavolo operatorio multidisciplinare per l’ospedale del capoluogo di regione dove arriverà pure un sistema per la localizzazione del tumore al seno. E, ancora, angiografi mobili, nuove unità radiologiche per le sale operatorie di Campobasso, un altro sistema per imaging retinico dell’oculistica.
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