Il piano per il trasferimento dei reparti del Cardarelli lo sta studiando il commissario Marco Bonamico. Della perizia sul valore per l’acquisto dell’immobile, invece, si occuperà l’Agenzia delle Entrate. Il governatore Francesco Roberti conferma: la “cittadella della salute” «in un immobile moderno, funzionale, al momento vuoto per metà e dignitoso per i medici, gli infermieri e i malati» si farà.
Come aveva anticipato qualche mese fa a Primo Piano Molise, il presidente della Regione ha ottenuto il mandato del Consiglio di via IV Novembre ad acquisire l’edificio di proprietà dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e a dare concreta attuazione al progetto di integrazione fra sanità pubblica (Cardarelli), privata convenzionata (Responsible) e Università degli studi del Molise, presente nel progetto come referente per la didattica in Medicina e nelle professioni sanitarie (unico interlocutore da quando Cattolica e Gemelli hanno lasciato la regione vendendo l’ospedale al fondo Responsible di Stefano Petracca) e come partner della Regione e dell’Asrem nell’assistenza in attuazione di uno specifico protocollo di collaborazione.
Il progetto, quindi, va avanti. il commissario della sanità sta lavorando, anche attraverso sopralluoghi “in situ” per redigere un piano di fattibilità dell’operazione, l’azienda sanitaria è coinvolta nello studio preliminare di “cosa” spostare e in che tempi. Non un semplice trasloco, serve immaginare appunto una integrazione di servizi e una loro migliore dislocazione rispetto a quella offerta dal Cardarelli, ospedale vetusto e poco accogliente soprattutto in questi giorni di bolla africana.
Intanto, Roberti sta curando i dettagli per acquisire l’immobile che oggi ospita il Responsible (e per metà è inutilizzato) al patrimonio pubblico. «Attraverso una convenzione con l’Agenzia delle Entrate, che offre questo servizio per le pubbliche amministrazioni, otterremo una stima del valore dell’edificio», spiega a Primo Piano. Inoltre, aggiunge, «abbiamo coinvolto il ministero della Salute per studiare la migliore soluzione». Non solo in termini di fondi utilizzabili per l’acquisto, evidentemente, ma anche per definire l’impianto dell’integrazione, quindi del polo sanitario e didattico. Reparti doppioni non ce ne potranno essere, ad esempio. Operazione complessa, delicata. Sotto l’egida del Ministero, probabilmente è più semplice. Non fosse altro che per la moral suasion più profonda che Schillaci, il suo staff e i dirigenti ministeriali possono esercitare su tutte le parti coinvolte. Anche Cattolica. Che è sì il venditore, ma è un venditore che in Molise non ha più interessi concreti se non il cespite che ha definito formalmente alienabile qualche mese fa con una delibera del Cda.
«Resto convinto che questa sia la strada vincente, la strada migliore, per un riordino efficace della nostra sanità e rispondente ai bisogni dei molisani. Tutti i protagonisti di questo settore vitale – pubblico, privato convenzionato e Università – impegnati a creare un polo unico di assistenza, che poi abbiamo chiamato anche “cittadella della salute” ma al di là delle connotazioni giuridiche dovrebbe rappresentare un po’ l’idea del policlinico», conclude il governatore.
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