Sono sette mila le malattie rare riconosciute attualmente e 700 i pazienti registrati in Molise. Cifre che rendono l’idea di quanto questo “fenomeno” sia presente in regione e come sia importante aprire spazi di interazione tra medici, personale sanitario e cittadini.

E’ questo l’obiettivo perseguito dalla dottoressa Maria Lucia Di Nunzio, responsabile del centro malattie rare dell’ospedale di Campobasso, da anni impegnata nelll’assistenza e nella cura dei malati.

Gli esperti del settore stanno esplorando nuove frontiere di terapie e un esempio è stato illustrato nel convegno campobassano. Medici e ricercatori hanno parlato della cura che si avvale dell’utilizzo di cellule staminali, ma l’evento è valso anche come strumento aggregativo.

 

«E’ bene che le persone siano informate su questi argomenti – il commento della dottoressa Di Nunzio -. In questo momento la medicina si sta evolvendo e a livello sociale e politico,  anche se in Molise siamo in piano di rientro, dobbiamo cercare di trovare i fondi per aiutare tutte quelle persone che non possono avere i farmaci. Le malattie rare in molti casi portano alla disabilità,quindi bisogna tenere ben presente il settore delle malattie rare e stare ancora più vicino a queste persone».

Nell’occasione è stata presentata anche la neonata associazione dei malati rari. La presidentessa, Arianna Quici, ha spiegato che il gruppo si occuperà di fornire informazioni utili a tutte le persone colpite da patologie rare che vogliano avere un sostegno sia pratico che morale.

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