Una mobilitazione per rilanciare il diritto alla salute e riconquistare un servizio sanitario equo, universale, di qualità, sostenuto dalla fiscalità generale. Il 7 aprile, Giornata europea per la sanità pubblica, queste le ragioni che porteranno in piazza il Forum e le associazioni e i sindacati che ne fanno parte e tanti altri che in queste ore stanno rendendo note le adesioni. Che, dalle parti dell’opposizione al governo Frattura, fioccano. Il fronte, in sintesi, ha sapore politico.
L’appuntamento, dalle 16.30 in piazza Municipio a Campobasso, sarà presentato nei dettagli oggi pomeriggio nella conferenza indetta dal Forum della sanità pubblica.
In piazza ci sarà il Movimento Democratico e Progressista di Leva e Massa perché «mai come in questo momento è indispensabile esserci per rimarcare con forza la nostra posizione a difesa della sanità pubblica, che ha visto negli ultimi anni un costante e progressivo arretramento e impoverimento rispetto alla sanità privata». Il Molise è tra le cinque Regioni che non superano la soglia minima di qualità delle cure per cui, concludono i dalemiani molisani, «gli ospedali pubblici sono a rischio e con essi il diritto alla salute costituzionalmente garantito».
Su questo fronte si registra anche l’interrogazione della senatrice di Sinistra italiana Petraglia che chiede alla ministra Lorenzin una deroga al regolamento Balduzzi per il Molise: la salute dei suoi abitanti non può essere messa a rischio dall’assenza sul territorio di un Dea di II livello, quelle discipline, tutte quelle relative alle patologie tempo-dipendenti e in particolare quelle per emergenze neurochirurgiche e cardiologiche – chiede la parlamentare – devono essere previste al Cardarelli.
Alla Giornata di mobilitazione che si svolgerà venerdì prenderà parte anche Rifondazione comunista. Spiega il segretario Arcolesse: «In Molise, generalizzando e rendendo più capillare l’iniziativa di informazione e attraverso una lotta di massa sempre più incisiva e articolata, dobbiamo rendere effettivo il diritto costituzionale alla salute, sottraendo la sanità regionale alla morsa del patto affaristico tra la giunta di “centrosinistra” presieduta da Di Laura Frattura e le lobbies della sanità privata».
A protestare, infine, pure il Movimento nazionale per la sovranità. «Le scelte politiche adottate negli ultimi anni – dice il commissario regionale Carlo Perrella – hanno portato a tagli della spesa pubblica nel settore della sanità, dove troppo spesso si è dato maggior peso a indici ragionieristici più che al principio di umanizzazione delle cure, comportando gravi conseguenze nella tutela e nell’accesso alle cure».

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