Costituita a fine 2005, il bilancio 2018 potrebbe essere il primo bilancio in pareggio della storia dell’Asrem. Comunque, è il primo col segno più a partire dal 2012.
Approvata il 30 aprile, è stata pubblicata all’albo pretorio la proposta di bilancio redatta dalla dirigente del settore Anastasia Santoro e deliberata dal direttore generale Gennaro Sosto.
L’esercizio si chiude con un utile di 26.297 euro, in linea con quanto previsto dal programma operativo straordinario 2015-2018. Obiettivo conseguito dalle manovre su personale, beni e servizi, farmaceutica indicate dal Pos e messe in atto dall’Asrem.
Uno sforzo di risanamento dei conti che ha visto un risultato progressivo negli anni e un’accentuazione negli ultimi tre: dal 2014, quando si passò dal deficit di oltre 80 milioni del 2013 a poco più di 42, fino al 2017 che aveva chiuso con 17,7 milioni di deficit. Azzerati nel 2018.
In totale, fra il 2017 e il 2018, l’azienda ha chiuso oltre 600 transazioni coi fornitori in base al piano straordinario definito nel 2015 dalla giunta Frattura. Questa «attività di ripiano dei debiti pregressi ha costituito il presupposto per il riequilibrio finanziario dell’Asrem – si legge nella relazione – e per il ripristino di una accettabile gestione della Tesoreria, precedentemente afflitta dall’incessante susseguirsi di procedure esecutive».
Nel verbale dell’11 aprile del tavolo tecnico è evidente il giudizio positivo sulle azioni di risanamento finanziario dell’azienda, che ha chiuso partite e debiti datati. Al netto di un ancora «grave ritardo nel pagamento dei fornitori», Asrem da quella seduta – nefasta per i conti sanità della Regione – uscì abbastanza bene. Certo le conseguenze del deficit di 22 milioni – per esempio il blocco del turnover poi cancellato col decreto Calabria – hanno riguardato tutti: Regione e azienda. Come pure è evidente che per avere il bilancio in pareggio, l’azienda ha messo in atto una razionalizzazione che ha pesato sugli utenti in termini di servizi tagliati o ridotti ed è tuttora imposta dal commissariamento. Da cui si esce, però per ora, solo coi conti a posto.

r.i.

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