Manca uno strumento indispensabile nel reparto di Ortopedia dell’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia e, per questo, non saranno più effettuati interventi chirurgici. Una decisione sofferta e inevitabile quella adottata dal primario del reparto Enzo Bianchi, che da tempo aveva fatto presente ai vertici regionali l’assenza di un amplificatore di brillanza, strumento indispensabile durante gli interventi perché sostituisce gli occhi del chirurgo consentendo, tramite raggi x che inviano immagini su un monitor, di inserire fissatori, chiodi e tutti i dispositivi utili a far fronte agli interventi traumatologici degli arti. Questo apparecchio nuovo, chiesto da almeno tre anni, non è mai arrivato a destinazione e quello attualmente presente nell’ospedale pentro, è vecchio e obsoleto e di frequente si registra un malfunzionamento proprio durante le operazioni, costringendo i chirurghi ad affidarsi solo ed esclusivamente alla loro esperienza. Il professor Bianchi non ha voluto polemizzare rispetto alle lamentele che si sussurrano in corsia, anzi ha voluto solo confermare la sospensione delle attività di traumatologia e al riguardo ha provveduto personalmente a inviare formalmente una nota di avviso alla direzione sanitaria dell’Asrem. Una situazione che ha del paradossale: mentre da un lato i medici si vedono costretti a rischiare un errore che potrebbe determinare la riuscita dell’intervento, dall’altro i pazienti entrano in sala operatoria correndo il pericolo di subire un danno a causa dell’inefficienza e dell’indifferenza di un sistema, quello verticistico regionale, che seppur informato da tempo dell’assenza di questo apparecchio indispensabile per operare, continua a ignorare il problema.

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