Se il fulcro della nuova gestione delle liste d’attesa in sanità è un sistema di prenotazione unico, digitale e trasparente, è chiaro che senza il software adatto sarà difficile riuscire a garantire tutti i tempi previsti dal piano del ministro Grillo.
In maniera prudenziale, perciò, l’Asrem definisce provvisorio il piano approvato con delibera del direttore generale Gennaro Sosto il 7 agosto scorso. L’azienda di via Petrella ‘mette le mani avanti’ perché la gara per il Cup unico regionale (che vale 7.5 milioni) è stata pubblicata dalla centrale di committenza della Regione il 15 luglio e scade il 30 settembre. In ritardo sul ruolino di marcia anche perché una prima stesura della gara è stata revocata, falsa partenza dovuta alla necessità di rivedere il capitolato. Il piano, quindi, include le attività che l’azienda ritiene realizzabili già adesso, rinviando all’avvio del nuovo sistema un ulteriore provvedimento (che sarà compito del futuro dg emanare, visto che Sosto da settembre guiderà l’Asl Napoli 3). E specificando che ve ne sono di non realizzabili «a causa della obsolescenza del software in uso e che non permette di adempiere alle prescrizioni del piano nazionale di governo delle liste di attesa 2019/2021».
Ciò non di meno, da ieri, sono in vigore i nuovi tempi massimi per le prestazioni sanitarie, superati i quali i molisani possono ottenerle presso i privati o in intramoenia al solo costo del ticket. Il documento – discusso e condiviso con Cittadinanzattiva – attua quanto definito dal commissario con il decreto 46/2019. Impugnato dall’Aiop al Tar (dove pure l’Asrem ha deciso di costituirsi), è comunque in vigore ed è la norma regionale di riferimento che recepisce quella nazionale.
Tutto parte dalla ricetta. Un ruolo fondamentale nella nuova gestione delle liste d’attesa lo giocano i medici di base e gli specialisti. I primi prescrivono un esame o una visita se si tratta di un primo accesso. Se il paziente ha bisogno di ulteriori prestazioni sarà lo specialista che lo ha preso in carico a occuparsene. Ad ogni modo, è fondamentale compilare in maniera appropriata il campo della classe di priorità e del quesito diagnostico.
I tempi massimi. Le strutture sanitarie devono fornire le prestazioni richieste seguendo i tempi fissati: al massimo entro 72 ore quelle urgenti; entro 10 giorni le brevi; un mese per le visite e due per gli esami in caso di prestazioni differibili; infine, entro 120 giorni (fino al 31 dicembre 2019 il termine è di 180 giorni) per quelle programmabili. Nel 2018, a fronte di 760.346 prestazioni prenotate nel pubblico in Molise, oltre 27mila non contenevano l’indicazione della classe di priorità. Con il nuovo sistema, se questa indicazione non c’è la richiesta sarà erogata come prestazione programmabile (quindi entro 120 giorni). La presa in carico da parte dello specialista richiede l’attivazione di agende dedicate, una delle attività impossibili da realizzare con l’attuale software gestito da Molise Dati. Nelle more, lo specialista eviterà comunque di rinviare la prescrizione al medico di famiglia.
Anche per i ricoveri sono previste classi di priorità: entro 30 giorni per i casi che possono aggravarsi rapidamente; 60 giorni per quelli che presentano dolore o disabilità ma non tendono ad un rapido aggravamento; 180 giorni per i casi con dolore o disabilità minimi; entro 12 mesi i casi che non causano alcun dolore o disfunzione.
Il no show costerà. Se non posso andare a fare una visita o un esame, devo disdire la prenotazione almeno 3 giorni prima. Le norme nazionali prevedono che chi salta l’appuntamento senza avvertire (il no show) debba pagare comunque il ticket. E che chi non ritira esami e referti paghi l’intera prestazione anche se esente. Per andare incontro ai cittadini – e sempre nell’attesa del nuovo Cup che prevede il recall – l’azienda sanitaria implementerà le azioni per ricordare l’appuntamento e semplificare le procedure annullamento. Disdire in tempo utile una visita cardiologica, per fare un esempio, crea un doppio vantaggio: si evitano sanzioni e si dà la possibilità a qualcun altro di usufruire dello spazio che si è liberato.
La prima data utile. Fino al 31dicembre 2020 il Cup deve indicare all’utente la prima data utile in ambito regionale, dal 1 gennaio 2021 si passerà al livello distrettuale. Si può sempre scegliere, per esempio, di prenotare una visita al Cardarelli se la prima data utile (quindi più vicina) è disponibile a Termoli. Ma sulla scheda di prenotazione, ai fini del monitoraggio, sarà riportata l’offerta iniziale e poi la scelta del cittadino. Elementi, questi, che con l’attuale software non è possibile registrare. Ad ogni modo, per le prestazioni urgenti o brevi, in caso di superamento dei tempi massimi il paziente sarà autorizzato a ricorrere all’intramoenia.
I privati. Le 38 strutture private convenzionate con Asrem, a seguito dell’avvio del nuovo sistema Cup, faranno confluire le loro agende di prenotazione concordando con l’azienda la gestione e la rendicontazione (lo stesso è previsto che facciano Neuromed e Cattolica convenzionate con la Regione).
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