Scaduto venerdì, per rispondere all’avviso di selezione per il conferimento dell’incarico di direttore generale dell’Asrem bisognava essere iscritti all’albo nazionale pubblicato dal ministero della Salute.
Antonio Forciniti, attuale direttore amministrativo dell’azienda di via Petrella, ha conseguito l’attestato qualche mese fa, al termine del corso organizzato dall’Unimol. È idoneo, ma formalmente non ancora iscritto all’albo: queste procedure hanno i loro tempi tecnici. Ma Forciniti, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe fatto domanda lo stesso. La commissione lo escluderà, dovrà farlo. E chissà che però la successione a Gennaro Sosto a quel punto non finisca davanti al Tar.
Lui, il diretto interessato, conferma: «Sì, ho presentato domanda con riserva. L’albo nazionale viene aggiornato ogni due anni, lo sarà dunque a settembre. Ho ritenuto che ci fossero i presupposti e ci sono precedenti di candidati nella mia situazione ammessi dalla giustizia amministrativa alla selezione», dice a Primo Piano. Il precedente si chiama Angelo Percopo (le strade della sanità molisana curiosamente continuano a portare in Campania), che è stato dg dell’Asrem ai tempi di Iorio e che ai colloqui che hanno visto poi la nomina di Sosto all’Asl di Napoli era stato ammesso con riserva dopo un ricorso al Tar. Percopo è nella stessa situazione di Forciniti, per i magistrati non c’era motivo di pregiudicargli a priori la possibilità di essere valutato.
Non c’è dubbio: da una ‘tranquilla’ gestione in continuità, all’improvviso l’Asrem guadagna un futuro prossimo ricco di incognite.
L’avviso approvato il 16 luglio scorso dalla giunta Toma – prima sorpresa di questa intricata vicenda – cristallizza la situazione al momento della sua scadenza. A una lettura poco più che superficiale, coordinata con un elenco di ipotetici successori, balza subito agli occhi che quell’avviso a Forciniti sbarra la strada. Viene pubblicato subito, appena possibile, sul Bollettino ufficiale. Quindi, nel numero del 1 agosto. Appena in tempo per gestire, appunto, la successione. Perché proprio quel giorno Sosto è a Napoli per il colloquio davanti alla commissione nominata dalla giunta De Luca e che ha l’incarico di selezionare i papabili alla nomina di 14 fra aziende sanitarie, ospedaliere, universitarie. E proprio cinque giorni dopo il governatore dem della Campania lo sceglie per guidare l’Asl Napoli 3.
Intanto, a Campobasso – oltre al fisiologico e legittimo sospetto sulla casualità di tutta l’operazione – cominciano a circolare i nomi dei possibili successori. In pole position l’attuale dg Salute Lolita Gallo, che presenta domanda, e Roberto Fagnano: il 12 agosto la giunta regionale abruzzese lo promuove direttore del dipartimento Sanità. Lascerà la guida dell’Asl di Teramo. Anche lui però presenta domanda per l’Asrem. È utile comunque al curriculum professionale essere ‘idonei’. Di fatto fuori gioco, ma la commissione che sarà nominata dall’esecutivo Toma valuterà i titoli, l’esperienza. Fagnano potrebbe realisticamente finire nella rosa di nomi – non meno di tre e non più di cinque – che la commissione invierà al presidente della Regione. Sarà poi lui a scegliere tra i candidati «quello che presenta requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell’incarico da attribuire», prevede il decreto legislativo 71/2016.
Fin qui le posizioni note, in chiaro. Il resto, fino al provvedimento della commissione che stilerà l’elenco degli ammessi e non, resterà nel novero dei rumors. Per esempio, pare che l’ex sub commissario della sanità dei tempi di Frattura, Gerardo Di Martino, abbia conservato un bel ricordo del Molise, tanto da aver chiesto qualche informazione sull’avviso anticipando l’intenzione di partecipare alla selezione. Nell’albo nazionale, inoltre, sono iscritti altri tre molisani, che potrebbero (ma anche no) essersi proposti per la successione a Sosto. Si tratta della direttrice del Bilancio dell’Asrem Anastasia Santoro, della sua collega che in azienda si occupa delle Risorse umane, Loredana Paolozzi, e di Alberto Manfredi Selvaggi: direttore amministrativo dell’Arpa con un breve passaggio anche in Regione da direttore del dipartimento Bilancio.
Infine, la notizia che aggiunge ‘sale e pepe’ alla corsa per il vertice di via Petrella. Forciniti vuole scendere in campo. Fa domanda forte di una situazione di fatto spendibile, se non altro in un’appendice giudiziaria (e nelle scelte politiche dell’esecutivo regionale): essere idoneo alla carica di dg pur se non ancora formalmente iscritto all’albo. Ed essere stato il direttore amministrativo di Sosto, quindi vantare idealmente nel curriculum anche lui una forma di continuità.
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