Come anticipato su queste colonne, il commissario dell’Asrem Virginia Scafarto ha avocato a sé anche le competenze dei direttori sanitario e amministrativo.
Antonio Lucchetti e Antonio Forciniti da lunedì non sono più in carica. Lo ha comunicato la stessa manager campana a tutte le strutture dell’azienda con una nota. La sua disposizione – la decisione cioè di fare a meno dei due colleghi che erano al timone dell’Asrem dal 2016 – è del 7 novembre scorso.
Un passaggio di consegne amaro, non si sa quanto atteso o intuito da Lucchetti e Forciniti. Che comunque chiude definitivamente il mandato della direzione strategica scelta dalla giunta Frattura A maggio di tre anni fa l’ex presidente (che era anche commissario della sanità) nominò l’ingegnere Gennaro Sosto direttore generale. A luglio, l’arrivo del medico salernitano Lucchetti come direttore sanitario. A novembre – dopo la nomina firmata da Sosto ad agosto di quell’anno ma rimasta in stand-by in attesa del nullaosta del comando generale dell’Arma dei Carabinieri – l’insediamento dell’allora responsabile del Nas di Campobasso come direttore amministrativo.
Non saranno loro a traghettare l’ente fino alla nomina del futuro dg. Non si sa se intendono impugnare la fine anticipata del loro contratto (quello di Forciniti in particolare formalmente scadeva il 24 novembre), si sa che come è normale non l’hanno presa bene. Sembra, ad esempio, che andando via la settimana scorsa Lucchetti abbia dato appuntamento a lunedì. Un appuntamento mancato, di fatto. L’ex direttore sanitario sarebbe atteso oggi in via Petrella per portar via dalla sua stanza al secondo piano documenti o oggetti personali.
Domanda oziosa, ma non campata in aria visto come si sono svolte le vicende rocambolesche che hanno portato la Regione a commissariare l’Asrem perché la Regione stessa non è riuscita a nominare un nuovo direttore entro i termini di legge. Se, a dispetto del carico di lavoro (come ha spiegato il governatore Toma) o di una incompatibilità per i più abbastanza evidente con il nuovo incarico di dg dell’Asl Napoli 3, Sosto avesse accettato di tenere le redini dell’azienda fino all’individuazione del suo successore, anche lui avrebbe avocato a sé tutte le competenze licenziando Lucchetti e Forciniti che hanno lavorato con lui fino al 31 agosto? L’incarico all’ingegnere – lo ha evidenziato peraltro il Pd regionale – era diverso da quello assegnato a Scafarto: lei fino al 31 dicembre 2019 è esclusivamente commissario Asrem. Lui avrebbe beneficiato della flessibilità necessaria a contemperare il lavoro di commissario con quello di dg a Torre del Greco. Di una direzione strategica collegiale, in loco, ci sarebbe stato forse bisogno.
Ma tornando alla realtà – la domanda e le risposte non sono campate in aria ma appartengono ai ‘se’ e i ‘ma’ che non fanno la storia – tra le partite che gestirà Virginia Scafarto c’è quella che riguarda la proroga dei contratti degli infermieri e operatori precari che hanno partecipato alle procedure concorsuali e sono risultati idonei ma non ancora stabilizzabili (quelli oltre il 140esimo per gli infermieri ad esempio) o sono stati bocciati. Sono prorogabili, secondo autorevoli fonti interne, i contratti di coloro che faranno domanda per partecipare alla stabilizzazione ai sensi della Madia (semplificata rispetto a quelle precedenti che richiedevano la partecipazione a prove scritte e pratiche oltre al possesso dei requisiti) approvata dall’ex dg Sosto nei suoi ultimi giorni di mandato. Pubblicata per estratto in Gazzetta ufficiale l’8 novembre 2019, scadrà l’8 dicembre. Chi farà domanda, fra i precari in servizio all’Asrem, potrà restare alle dipendenze dell’azienda fino alla conclusione – così sembra – della procedura.
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