Trentacinque ammessi. Certo, bisogna capire quanti parteciperanno davvero. Ma rispetto al deserto dei mesi scorsi, il concorso bandito dall’Asrem per sei ginecologi – uno dei primi aperti anche gli specializzandi – rappresenta uno spiraglio. Come un raggio di sole che filtra dalle nubi che per il resto si addensano sul servizio sanitario regionale.
Il provvedimento firmato ieri dal commissario straordinario Virginia Scafarto ammette 35 istanze su 37 pervenute: 16 sono di professionisti iscritti all’ultimo anno di formazione specialistica che ‘finiranno’ in una graduatoria ad hoc. Tra i medici già specializzati, spiccano i nomi dei dottori che stanno dando manforte ai colleghi in servizio nei reparti ridotti all’osso con incarichi libero professionali, per esempio Rosa Ripoli ed Elviro Saltarelli (noto per aver invertito insieme alle colleghe il trend del punto nascita del Veneziale che infatti viene mantenuto in deroga anche nel programma operativo di Giustini e Grossi).
La procedura non ha avuto la velocità di Speedy Gonzales (l’approvazione del concorso risale al provvedimento dell’ex dg Sosto di metà maggio scorso). In mezzo, vanno calcolati il mese e più di blocco del turnover a causa del deficit accertato dal tavolo tecnico ad aprile, blocco poi abolito per legge, e altri due mesi abbondanti che sono serviti alla Regione per nominare i suoi componenti nelle commissioni d’esame per i numerosi concorsi avviati dall’Asrem fra la primavera e l’estate.
Il commissario Scafarto, arrivata dopo i due mesi di reggenza, sta imprimendo un’accelerazione. Con un altro provvedimento del 14 novembre aveva approvato l’elenco degli ammessi alla selezione per due posti – a tempo indeterminato come nel caso dei ginecologi – di medicina interna del Caracciolo di Agnone: 16 le istanze pervenute, tre di specializzandi.

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