Tra i disservizi, Cittadinanzattiva Molise segnala quanto capitato ad un suo associato.
«In data 4 febbraio, intorno alle 15, insieme alla mia fidanzata, mi reco alla sede Asrem a Tappino per fare una visita in ambulatorio tramite intramoenia. Arrivato il nostro turno, leggiamo su un cartello che si accettava solo pagamento in contanti. Lo stesso cartello lo avevamo letto anche 2 mesi fa, ma la risposta di allora era stata che il disguido era momentaneo. Al ché ho chiesto delucidazioni, facendo presente che non avevo contanti ma solo carta di credito e che sarebbe stato il caso che l’azienda si dotasse di pos, visto che oramai è presente ovunque. L’impiegata mi consiglia di prelevare al vicino atm, ma la carta di carta di credito in mio possesso non permette di fare nessun prelievo di contanti. Dopo aver fatto presente anche questa cosa, mi consiglia di parlare con la Direzione Sanitaria. Mi informo allo sportello ticket ubicato nella stessa sala all’entrata, e mi informano che loro sono provvisti di pos perfettamente funzionanti e che il problema riguarda solo l’intramoenia. Mi reco immediatamente al secondo piano, e finalmente, dopo tanto peregrinare fra stanze chiuse, riesco a trovare una dottoressa, seduta in una stanza con fuori il cartello “Direzione Amministrativa – Segreteria”. Le spiego il problema e faccio presente che ero impossibilitato a pagare in contanti poiché avevo solo carta di credito e che avrei dovuto fare una visita importante. La dottoressa ha risposto che non sapeva cosa dirmi, era un problema che non la riguardava e che avrei dovuto inventarmi qualcosa per risolvere il problema. Ho provato ad insistere senza risposta, mentre lei era totalmente intenta a scrivere al pc, senza nemmeno alzarsi o degnarmi di uno sguardo. Sono andato via e ho contattato immediatamente la Guardia di Finanza spiegando il problema. L’addetto è stato molto gentile e paziente ma non è riuscito a risolvere il problema, facendo presente che avrebbe fatto una segnalazione. Nel frattempo la mia compagna, stanca perché al quinto mese di gravidanza, aspettava sola in un corridoio mentre tutte le altre persone le passavano davanti per la visita visto che senza la ricevuta di pagamento non poteva farsi visitare. Per tamponare il problema, sono stato costretto a tornare a casa (abito al centro di Campobasso), prendere la carta bancomat, prelevare per poi scappare finalmente a pagare la visita tramite intramoenia. Abbiamo fatto la visita dopo circa 3 ore a causa di tutti questi disguidi. In tutto questo, oltre a denunciare l’inefficienza della Pubblica Amministrazione che, tra l’altro, non assiste in nessun modo il cittadino, vorrei evidenziare e reputare “vergognoso” la totale superficialità e indifferenza dell’impiegata che avrebbe dovuto quanto meno ascoltare e provare a fare qualcosa. In questo modo il cittadino si trova solo e completamente disorientato. Spero veramente che questo mio intervento scuota le coscienze di chi dovrebbe intervenire».

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