Dal Pd col segretario regionale Facciolla all’ex governatore Iorio: il fronte che sostiene la possibilità di attivare un centro Covid al Vietri di Larino si amplia.
«Non mi sembra che il pulpito sia dei più credibili. Il centrosinistra che non si presentò alla Conferenza decisiva sul Balduzzi, mentre la Basilicata chiese e ottenne una deroga che per il Molise abbiamo fatto inserire noi, adesso, nel nuovo Patto per la Salute. E chi è stato commissario della sanità per anni…».
Donato Toma non cambia idea sulla gestione dell’emergenza coronavirus. Anzi, ora che la morsa si è allentata, preferisce guardare alla prospettiva del vaccino e della sconfitta definitiva di Sars-Cov2. Ci si dovrà convivere ancora, la sanità quindi riorganizzarsi ma per sostenere un ospedale una volta cessata davvero l’emergenza ci vorranno risorse aggiuntive. «Attenzione: io non ho nulla in contrario alla realizzazione di un centro Covid al Vietri, che però oggi è struttura territoriale. Non ho nulla in contrario e non ho i poteri per decidere. Mi hanno meravigliato molto le dichiarazioni dei 5 Stelle. È il commissario Giustini – aggiunge Toma – ad avere i poteri e la titolarità della programmazione sanitaria, come ha ricordato lui stesso in una nota inviata all’Asrem e a me per conoscenza. Quindi, faccia. Aspettiamo di vedere il piano ospedaliero che va inviato al Ministero entro il 17». Un paletto Toma però lo mette: «Non sono contrario purché non si sottraggano risorse agli altri ospedali già esistenti che invece vanno potenziati. Larino Covid hospital? Voglio vederne anche la sostenibilità economica in futuro. E i fondi per realizzarlo perché credo che i 9 milioni del dl Rilancio non basteranno», aggiunge Toma.
Dall’Asrem Giustini ha ricevuto, riferisce il presidente della Regione, una relazione sull’impossibilità tecnica di procedere. Ma ha esercitato i poteri sostitutivi, così afferma lo stesso generale nel ribadire l’incarico al direttore del distretto di Termoli Giorgetta.
Toma attende il commissario al varco, dunque. E dal canto suo ha pronto un piano ospedaliero che attua la deroga al Balduzzi, prevedendo che il Cardarelli diventi Dea di II livello. “Rete ospedaliera – Molise 2020”, è il titolo che ha dato al documento.
Probabilmente finirà anche quello nel dossier che sta preparando per il ministro della Salute Roberto Speranza, che sempre nel nuovo Patto ha inserito il superamento del commissariamento (essenzialmente per Molise e Calabria, le ‘dannate’ del piano di rientro). In questi mesi si è fermato tutto causa Covid. Ma ora Toma si aspetta atti concreti e consequenziali.
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