Se fosse stato un click day, alla fine Giustini avrebbe battuto Toma sul tempo. Martedì sera il commissario della sanità molisana ha inviato, attraverso il sistema Siveas, il piano ospedaliero Covid riguardante il Vietri di Larino.
Candidato quindi al finanziamento per la quota che tocca al Molise del decreto Rilancio (circa 9 milioni di euro), il progetto che prevede di riportare intanto la struttura alla qualificazione (non solo teorica) di ospedale da dedicare alla cura del Sars-Cov2 e alla creazione di un dipartimento interregionale di malattie infettive. «L’ho fatto nel rispetto della volontà del Consiglio regionale e dei cittadini molisani che si sono espressi attraverso i Comuni e quindi attraverso i 120 sindaci. Ne ho sposato la causa, l’ho condivisa e ho inviato il piano a Roma», spiega Giustini. «Sarà Roma a decidere», aggiunge. Trenta giorni a disposizione, in cui ci sarà un’interlocuzione «fra la periferia e il centro», se ci sarà da integrare o correggere lo si farà, assicura Giustini. Che nel primo pomeriggio di mercoledì, quando rilascia queste dichiarazioni a Primo Piano, non ha ricevuto invece l’altro progetto, quello sull’hospice del Cardarelli. E comunque, sottolinea, il Consiglio si è espresso su Larino, operando una scelta precisa. Quindi, seppure gli arrivasse il ‘piano B’, non riterrebbe di inviarlo.
Cosa che accade qualche ora dopo. È il presidente della Regione Donato Toma a trasmettere al ministero della Salute, sempre ai sensi dell’articolo 2 del decreto 34, il progetto che gli arriva (inviato pure al commissario) dalla direzione generale Salute, firmato – riferisce il governatore – dai tecnici della direzione e dal suo vertice Gallo, nonché dai direttori, generale e sanitario, dell’Asrem Florenzano e Scafarto. Lo ha inviato come presidente e non soggetto attuatore dell’emergenza per evitare di aprire conflitti col commissario, spiega.
«È un progetto completo, che individua in maniera precisa anche macchinari e personale. Ho ritenuto opportuno inviarlo al Ministero e chiedere di esaminarlo. Se il piano Larino, dovesse andar male perché, come io ritengo, non sarà valutato in linea con le indicazioni di Roma c’è quest’altro che è perfetto. Se invece il piano Vietri va bene, lo attueremo».
Il dl 34 chiede al Molise l’attivazione di 14 posti letto di terapia intensiva e 20 di sub intensiva (il 50% immediatamente riconvertibile). A Lungotevere Ripa sono arrivati due piani ospedalieri Covid per mettere in pratica queste cose. Come dire che il Molise non ha fatto solo i compiti a casa per il giorno successivo ma pure quelli per le vacanze. O, per citare una metafora usata in queste settimane dal dg Asrem Florenzano, come sparare con un cannone quando basta una pistola.
Pacifiche invece le intenzioni di Toma nei confronti dei dissidenti di maggioranza. Lunedì l’incontro a cui prenderà parte anche lui che per il lavoro di sondaggio preventivo ha incaricato il sottosegretario Pallante e il vicepresidente Cotugno. «Ho aperto i portelloni della nave per far salire tutti, vediamo se vorranno farlo ordinatamente».

r.i.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.