L’atmosfera politica si fa davvero pesante: lo scontro si consuma, e non può essere diversamente, sul Covid Hospital a Larino. Ed è ancora il segretario dem, Vittorino Facciolla, a spingere sull’acceleratore definendo lo spettacolo al quale assistono i molisani (non solo quelli che fanno politica) «di una tristezza imbarazzante, una guerra fra bande». Il tema è oggetto di scontro politico, è evidente: lo stesso che si è consumato in consiglio regionale, che ha visto la maggioranza di centrodestra andare a ‘sotto’ come si dice in gergo. Due i piani presentati a Roma: quello del commissario ad acta, Angelo Giustini, che trova il suo fulcro proprio nel Vietri di Larino e l’altro (sottoscritto anche dal subcommissario) che sposta l’asse sul Cardarelli di Campobasso. Facciolla ci va giù duro: «È un tutti contro tutti, con tanto di accuse al vetriolo, documenti occultati, Piani non firmati, ricatti, minacce, i comitati schierati l’uno contro l’altro. A questo si è ridotto il diritto sacrosanto dei molisani ad avere un ospedale ed essere curati?. Non avrei mai potuto immaginare – commenta laconico il consigliere regionale del Pd – che dietro un’opportunità unica di rilancio come quella dell’ospedale Covid e centro interregionale di malattie infettive ci potesse essere il più misero dei bisogni umani, quello cioè di mettere le mani su un ingente quantità di risorse finanziarie che sono risorse straordinarie e che il Molise non potrà avere se non presenta un Piano valido e strategico». L’accusa che resta sospesa è di quelle gravi: «acquisirò tutti i documenti che dimostrano come anziché pensare al bene dei molisani questi signori si sono fatti la guerra». Bordate alle quali il presidente Toma replica così. «Quali sono i documenti occultati, quali minacce, quali ricatti? Parole forti di cui qualcuno dovrà rispondere. Dimostri con i fatti le sue accuse. Facciolla dice cose pensanti da un po’ – chiosa il presidente -, intravedo in questa operazione Giustini un disegno maturato proprio in ambienti Pd, con qualche ex componente della maggioranza. Del resto, il commissario non ha mai portato in aula nessun progetto, tranne questo…».

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