Sarebbe davvero interessante leggere la nota arrivata dal ministero della Salute (la direzione Programmazione sanitaria che ha firmato la circolare del 29 maggio che dava indicazioni alle Regioni sui piani di rafforzamento della rete ospedaliera per il Covid-19). Dice il commissario Angelo Giustini che di entrambi i piani – il suo che era incentrato sul Vietri e quello firmato anche dalla sua vice Grossi che invece riguardava l’ex hospice del Cardarelli – sono stati bocciati. Sarebbe interessante capire con che termini e con quali contestazioni i tecnici ministeriali hanno scritto ai nostri chiedendo un piano, uno solo possibilmente, e che anfosse aderente alle linee guida.
Sparisce il centro Covid a Larino. Di cui qualcuno – non Giustini – aveva fatto simbolo di battaglia politica e di fatto forse pregiudicandone le sorti. Perché poi la battaglia politica capita di perderla e fra i detriti che restano a terra dopo una guerra persa finiscono le aspettative di un territorio, magari non sostenibili economicamente ma legittime, e le intenzioni del commissario della sanità. Che però non si sente sconfitto: «Ci sarà una rete regionale, non un centro Covid a Larino o a Campobasso. Al Vietri è previsto un hub regionale per la riabilitazione, Covid e non Covid. Credo che sia una cosa importante. Non c’è nulla di ufficiale, però. È Roma che adesso decide. Io volevo dare una possibilità diversa al Molise, la realizzazione di un Irccs per le malattie infettive in quell’area avrebbe portato anche un indotto finanziario. Non è stato recepito e il presidente Toma si è messo di traverso. Alla fine ha prevalso la volontà di tutti di fare uno sforzo per il bene di questa regione».
Toma risponde: «Come facevo a mettermi di traverso? Io non ho fatto alcuna pressione su Roma perché fosse scartato un progetto o l’altro. L’irrazionalità di un progetto e il fatto che sia stato respinto lo si vuole spiegare con una mia opposizione? Ma scherziamo?». L’ex hospice di Larino è stato indicato a Toma dal sottosegretario Pallante, è lui stesso a rivelarlo ora. Stamane riferirà in Consiglio regionale su quanto avvenuto. «A me non interessa contrastare un piano o l’altro, mi interessa che sia tutelata al meglio la salute dei molisani. Il nuovo piano l’ho letto e lo trovo buono per l’emergenza. Non ancora sufficiente per il Molise, ma per il Covid va bene», dice preparandosi a ribadire la richiesta di deroga al Balduzzi e la salvaguardia del Caracciolo di Agnone attraverso un accordo di confine con l’Abruzzo.
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