Un provvedimento del dg della Programmazione sanitaria del ministero della Salute Andrea Urbani mette il bollino che mancava al piano di rafforzamento della rete ospedaliera molisana in virtù dell’emergenza Covid.
Ieri il via libera formale e definitivo da Roma, adesso si può procedere. All’ex hospice del Cardarelli l’hub di riferimento per i casi sospetti e la cura dei malati. Serviranno interventi di completamento del seminterrato e di adeguamento dei piani già realizzati e funzionanti: nella struttura saranno attivati nove posti di terapia intensiva dedicati al Covid e 21 di semi intensiva e degenza medica.
A Termoli e Isernia, rispettivamente, tre e due posti di rianimazione, aree Covid nei Pronto soccorso. Al Veneziale ci sarà bisogno di un opere infrastrutturali più complesse (1,1 milioni il fabbisogno economico), mentre al San Timoteo l’adeguamento sarà più rapido.
Per il potenziamento della rete, il Molise può contare su 9,2 milioni del decreto Rilancio. A spenderli – curando quindi gli acquisti delle apparecchiature e i bandi per i lavori – la struttura del commissario straordinario Domenico Arcuri. Che può, o meno, delegare i presidenti di Regione all’attuazione.
C’è poi la parte relativa alla riabilitazione, anche post Covid, da realizzare al Vietri di Larino. Il piano, sintesi dei due progetti che erano stati inviati a Roma precedentemente (quello sul Vietri firmato da Giustini e l’altro della dg Salute e dell’Asrem incentrato sull’hospice del Cardarelli siglato da Grossi), prevede il completamento della rete con la riabilitazione che però va finanziata coi fondi previsti per il territorio.
Il governatore Donato Toma esprime soddisfazione per il provvedimento arrivato dalla Capitale su un tema che aveva generato forti contrapposizioni. Secondo Toma, ora ci sono le basi «perché il sistema sanitario regionale possa essere pronto rispetto ad un’eventuale nuova ondata dell’epidemia, come del resto lo è stato in questi mesi». Questo piano, aggiunge, «risponde a tutti i requisiti richiesti dalle recenti disposizioni in materia sanitaria e offre ai cittadini molisani maggiore tutela e appropriatezza nelle cure».
Conta su procedure rapide. «Abbiamo avuto in queste settimane un filo diretto con Arcuri, abbiamo ragionato sulla collaborazione della Regione e ha assicurato che l’iter di realizzazione sarà veloce». C’è anche il piano B, in caso una seconda ondata mandasse in sofferenza le terapie intensive ordinarie: moduli mobili ed esterni al Cardarelli.
Rispetto al nuovo cluster, che nelle ultime ore ha visto ridimensionata la sua portata, il presidente – pur ribadendo la necessità di osservare le regole di contenimento del contagio – rassicura: «Non siamo quelli di quattro mesi fa, abbiamo testato un modello di tracciamento, diagnosi e assistenza, le famose tre T, e lo stiamo portando avanti al meglio».

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