In Abruzzo, qualche giorno fa, la nota con cui l’assessore alla Sanità annunciava l’abolizione del superticket dal 1 settembre prossimo è subito diventata terreno di polemiche.
La comunicazione di Nicoletta Verì, componente leghista della giunta Marsilio – per quanto asettica e destinata alle Asl – non è piaciuta ad Articolo1 che ha subito ricordato come la decisione sia stata presa con la legge di bilancio 2020 dal governo Conte e voluta in particolare dal ministro Speranza.
‘Rivoluzione’ a lento rilascio (sancita a dicembre 2019 con entrata in vigore settembre 2020), l’abolizione del balzello da 10 euro che si aggiunge al pagamento ordinario (e già assai significativo) e rende il diritto alla salute un percorso ad ostacoli (economici), entra in vigore naturalmente anche in Molise.
Da questa parte del Trigno però, nessun annuncio, neanche informale. Quindi, nessuna polemica. Almeno finora. Il commissario della sanità Angelo Giustini ha firmato il 30 luglio il decreto 50/2020 con cui attua il contenuto dell’articolo 1 comma 446 della legge 160 del 2019: dal 1 settembre i molisani non dovranno pagare più la quota fissa di 10 euro sulle prestazioni di specialistica ambulatoriale.
La misura si applica a visite ed esami erogati a partire dal 1 settembre, anche se sono stati prenotati precedentemente a questa data. Il che determina il diritto a ottenere il rimborso in caso la struttura, pubblica o privata, abbia incassato il superticket per una prestazione effettuata dopo la sua abolizione.
Il provvedimento è stato trasmesso all’Asrem per le proprie strutture e come direttiva da impartire ai centri convenzionati con l’azienda sanitaria. E, naturalmente, anche a Neuromed e Cattolica, oltre che alla Molise Dati perché aggiorni le procedure informative.
Dal 2009, anno in cui la sanità molisana è stata commissariata, i cittadini pagano 4 euro in più rispetto all’attuale ticket massimo di 36,15 euro per la specialistica ambulatoriale, 15 euro in più per risonanza e Tac e 5 euro in più per fisiokinesiterapia. E poi la quota fissa di 10 euro per la specialistica ambulatoriale. Fra meno di un mese, dal conto comunque salato, si potrà spuntare almeno il superticket. Piccola consolazione, che arriva in un anno per il resto quasi nefasto per la sanità regionale: conti di nuovo in profondo rosso, piano operativo disperso a Roma e naturalmente emergenza Covid.
ritai

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