La Medihospes di Bari si occuperà dei pazienti Covid positivi del Molise dimessi dai reparti di malattie infettive e pronto soccorso perché assistibili a domicilio.
Una sorta di dimissione protetta, quindi, perché adesso c’è la rete di un servizio domiciliare dedicato.
La cooperativa si è aggiudicato l’avviso urgente approvato dall’Asrem una decina di giorni fa per circa 80mila euro più Iva. Due le proposte ammissibili (delle otto pervenute in totale): quella di Medihospes e quella della Css. Ma la prima ha offerto un quadro economico significativamente più vantaggioso rispetto alla seconda. E dunque fornirà infermieri, terapisti della riabilitazione e Oss, oltre a mettere a disposizione un numero telefonico attivo sette giorni su sette dalle 8 alle 20 attraverso cui i distretti potranno richiedere l’attivazione dell’assistenza domiciliare.
La direzione sanitaria aziendale, si legge nel provvedimento firmato dal dg Florenzano (e dai direttori sanitario e amministrativo Scafarto e Lastoria), ha stimato in 60 il numero potenziale dei Covid assistibili al domicilio. Quindi, 1.260 accessi da qui al 31 dicembre (quando scadrà il contratto ma è rinnovabile) per ciascuna figura professionale.
I dispositivi di protezione individuale li fornisce l’azienda sanitaria regionale.
Nel contratto, allegato alla delibera 912 del 13 novembre scorso, sono previste in dettaglio le modalità della prestazione: 3 accessi settimanali di un’ora per ciascun paziente e per ciascuna figura professionale (quindi 9 ore settimanali in totale). Gli accessi sono programmati sulla base dei piani di assistenza individuali redatti dai reparti che dimettono i pazienti e comunicati dalle direzioni di distretto competenti.
I fondi utilizzati per pagare questo servizio sono quelli stanziati (una parte) dal decreto 34 per il potenziamento della medicina territoriale per il Covid.
Chi è Medihospes? Un colosso della cooperazione sociale che si occupa non solo di assistenza domiciliare e residenziale sanitaria ma pure di accoglienza migranti. Società partner del gruppo La Cascina (che fu coinvolto nell’inchiesta Mafia Capitale e per questo cercando sul web notizie di Medihospes si incappa ancora nella vicenda), che ha fatto dimenticare quel capitolo del recente passato: il 10 novembre ha ricevuto il premio “We Welcome” dall’Unhcr «per il rilevante impegno dimostrato nella promozione di interventi specifici per l’inserimento lavorativo dei rifugiati». Oltre 2mila dipendenti e 8mila utenti assistiti, 117.5 milioni di fatturato: dimensioni e margini per poter presentare l’offerta vantaggiosa accettata dall’Asrem. Vale a dire: 23 euro a ora (più Iva) per gli infermieri, 22 euro per i terapisti e 18 per gli Oss. ritai

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