2020 Hero Awards: la manifestazione di Filitalia Intenational & Foundation di Philadelphia riconosce un premio agli eroi del 2020. Che non possono che essere le donne e gli uomini in prima linea contro il Covid.
Il Molise è presente all’evento con il dottor Massimiliano Scutellà, responsabile del laboratorio del Cardarelli riferimento regionale per la diagnosi del SarsCov2. La sua candidatura è stata avanzata dal chapter di Bojano della Filitalia International e dalla sua presidente Mina Cappussi: «Lo abbiamo deciso perché nella sua posizione è rimasto con umiltà ad assicurare un servizio essenziale, anche ben oltre gli orari di lavoro, mantenendo sempre il cuore in tutto ciò che ha fatto, dando il suo contributo nel fronteggiare l’emergenza sanitaria, e portando alto il nome del Molise».
La cerimonia domenica dalle 18, ci sarà una diretta con Phipadelphia dalla sede di ‘Un mondo di italiani’ a Bojano. Oltre a Cappussi e al dottore, vi parteciperanno fra gli altri il vicepresidente della giunta regionale Cotugno, il presidente della commissione sanità di Palazzo D’Aimmo Cefaratti, l’assessora comunale alla cultura Columbro, il direttore sanitario del Cardarelli Sassi.
Nove in totale gli eroi premiati: in Italia, oltre a Scutellà, il prof Vito Mannacio, cardiochirurgo della Federico II, Lucia Errico, infermiera dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore e l’oncologo del Pascale Paolo Ascierto.
Molto conosciuto anche al di fuori del settore sanitario, Massimiliano Scutellà è stato infatti da giovane un grande e famoso portiere di calcio. Nato a Campobasso nel 1966, docente alla Cattolica di Campobasso e componente del comitato di controllo delle infezioni ospedaliere dell’Asrem, dall’azienda sanitaria ha ricevuto nel 2017 un incarico di alta specializzazione in microbiologia. Laureato alla Sapienza, abilitato alla professione di biologo alla Federico II, lì si specializza in virologia.
«Vivo la mia attività in maniera sempre intensa, con dedizione e impegno – il suo commento al premio – In questa pandemia mi sono ritrovato coinvolto in prima persona, ho dovuto capire con quali strategie attuare un controllo di screening su tutto il territorio. Accolgo il premio con stupore, lavoro sul campo e non mi tiro indietro di fronte a nessuna situazione. Per me l’obiettivo era il mio lavoro, non ho mai neppure lontanamente pensato a gratificazioni di questo tipo. Che giungono davvero inaspettate. Il riconoscimento va condiviso con tutto il personale del laboratorio analisi di Campobasso, all’ospedale Cardarelli e alla sanità pubblica molisana».

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